Un’intensa perturbazione sta interessando il territorio ligure, con particolare impatto su Genova e la fascia costiera orientale.
L’Arpal, Agenzia Regionale per l’Ambiente, ha esteso l’allerta gialla per rischio meteo avversa fino alle ore 17:00, evidenziando una elevata probabilità di fenomeni temporaleschi intensi e precipitazioni a carattere grandinoso.
La situazione richiede la massima prudenza, data la possibilità di esondazioni improvvise dei corsi d’acqua minori, con conseguente innalzamento dei livelli dei torrenti e dei rigagnoli.
Le precipitazioni, iniziate nelle prime ore della mattinata, hanno raggiunto valori significativi, con picchi di 90.
4 millimetri registrati sul Colle di Cadibona.
Tale intensità pluviometrica ha già causato alcuni episodi di allagamento, soprattutto in aree urbane scarsamente drenate, e mette a rischio infrastrutture idrauliche e viarie.
L’evoluzione del tempo prevede una progressiva influenza dello scirocco, una massa d’aria calda e umida proveniente dal sud.
Questo cambiamento nella circolazione atmosferica determinerà una parziale rimozione della stabilità atmosferica che ha caratterizzato le prime ore della giornata.
La combinazione dello scirocco con l’irraggiamento solare, seppur attenuato dalla copertura nuvolosa, favorirà la formazione di nuovi temporali, estendendosi anche alle zone orientali e alle Alpi Marittime.
Si tratta di precipitazioni, peraltro, meno persistenti rispetto a quelle precedenti, distribuite in modo sparso e localmente intense, ma con una minore durata.
L’evento meteorologico è interpretabile all’interno di un contesto più ampio di instabilità atmosferica che interessa il bacino del Mediterraneo, con frequenti ondate di calore e successivi temporali estivi.
La complessità dell’interazione tra masse d’aria contrastanti rende difficile una previsione dettagliata dell’evoluzione dei fenomeni, sottolineando l’importanza di monitorare costantemente l’andamento del tempo e di seguire le indicazioni delle autorità competenti.
La gestione del rischio idrogeologico, soprattutto in aree con infrastrutture obsolete o con una scarsa manutenzione dei canali di scolo, rimane una priorità per la salvaguardia della popolazione e del territorio.