martedì 19 Agosto 2025
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Asta Cimiteriale a Lavagna: il diritto alla sepoltura all’asta?

Il Comune di Lavagna ha recentemente annunciato un’asta pubblica per la concessione di due loculi cimiteriali, con una base d’asta iniziale di trentamila euro.

Questa iniziativa, apparentemente meramente amministrativa, apre un dibattito più ampio sulle dinamiche economiche e sociali legate alla gestione del patrimonio cimiteriale e al diritto alla sepoltura in contesti specifici.

L’offerta in questione non si limita alla semplice disponibilità di due posti tombali.

Si tratta di una concessione di novantanove anni su una tomba di famiglia, progettata per ospitare due persone, con finiture esterne in marmo.

L’attenzione al dettaglio e il valore aggiunto offerto – la nobiltà dei materiali, la durata della concessione e l’ubicazione privilegiata – giustificano, almeno in parte, l’elevata base d’asta.

L’apertura dell’asta a residenti e turisti introduce un elemento di mercato nella sfera tradizionalmente considerata sacra e comunitaria.

La possibilità per visitatori occasionali di acquistare una tomba a Lavagna, in una località turistica rinomata per la sua bellezza paesaggistica e la sua atmosfera tranquilla, rivela una crescente tendenza alla mercificazione del servizio funebre e alla sua personalizzazione.
Questa tendificazione può essere interpretata come un riflesso della società contemporanea, dove anche i riti più intimi sono sempre più influenzati da logiche economiche e dalla ricerca di un’esperienza “premium”.

Le indiscrezioni che suggeriscono un possibile aumento del prezzo d’asta fino a cinquanta mila euro sono indicative di una forte domanda.

La presenza di una comunità di turisti affezionati, desiderosi di assicurarsi un luogo di riposo definitivo in una location particolarmente significativa per loro, alimenta la competizione e spinge al rialzo le offerte.

Questo fenomeno solleva interrogativi sulla sostenibilità di tali prezzi per le fasce di popolazione meno abbienti e sulla possibile creazione di una disparità nell’accesso ai servizi cimiteriali.

L’asta di Lavagna non è un caso isolato.
In molte località turistiche, la scarsità di spazio cimiteriale e l’aumento della domanda da parte di visitatori stranieri hanno portato a un aumento dei costi per la concessione di loculi e tombe.

La gestione del patrimonio cimiteriale si configura quindi come una sfida complessa, che richiede un equilibrio tra la tutela della memoria collettiva, il rispetto delle tradizioni locali e la necessità di generare risorse per la collettività.

La decisione del Comune di Lavagna, pur perseguendo obiettivi di finanza pubblica, pone l’accento sulla necessità di un dibattito pubblico più ampio sulle implicazioni etiche ed economiche della commercializzazione dei servizi funerari e sulla garanzia di un accesso equo al diritto alla sepoltura.

La vicenda potrebbe rappresentare un prototipo di come il turismo, la finanza e le pratiche funerarie si intersecano, con conseguenze significative per la comunità locale.

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