domenica 12 Ottobre 2025
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Genova

Attesa infinita: un paziente ad Albenga simbolo della crisi sanitaria ligure.

La vicenda di un paziente residente ad Albenga, in attesa di un delicato intervento vascolare da aprile 2021, incarna una criticità sistemica che affligge il sistema sanitario ligure, e in particolare la provincia di Savona.
Un’attesa protrattasi per oltre quattro anni e mezzo solleva interrogativi urgenti sulla gestione delle risorse e sull’efficacia delle procedure, configurando una situazione che, a detta del consigliere regionale Jan Casella, si configura come inaccettabile per una nazione che si professa civile.
L’interrogazione presentata al Consiglio Regionale, indirizzata alla Giunta Bucci, non è solo una denuncia di un singolo caso, ma una richiesta di intervento mirato a ridurre drasticamente i tempi di attesa, che si sono trasformati in un vero e proprio ostacolo per l’accesso alle cure per una parte significativa della popolazione.
La situazione savonese, pur non essendo isolata, assume contorni particolarmente drammatici, rappresentando una lente d’ingrandimento sulla fragilità del sistema.

La disparità di trattamento tra i pazienti è spiazzante: solo le emergenze e i casi oncologici vengono affrontati con una certa tempestività, alimentando la preoccupazione che anche queste categorie di pazienti, tradizionalmente prioritarie, possano essere progressivamente penalizzate.

Questa gerarchia, sebbene basata su criteri di urgenza clinica, rischia di creare un divario inaccettabile nell’accesso alle cure, lasciando in sospeso il destino di chi, pur affetto da patologie serie, si trova relegato in una lista d’attesa interminabile.

L’iter burocratico a cui sono sottoposti i pazienti è tanto frustrante quanto inefficace.

L’annuale “richiesta di conferma” sull’inserimento nelle liste d’attesa, un mero adempimento formale, non fornisce alcuna garanzia di un intervento in tempi ragionevoli.

Si tratta di un rituale che disorienta i pazienti, spesso persone vulnerabili e poco informate sui propri diritti, e che non contribuisce in alcun modo a fluidificare il processo.
L’elemento più inquietante è la mancanza di comunicazione.

I pazienti, dopo l’inserimento in lista d’attesa, non ricevono indicazioni sui tempi stimati per l’intervento, né informazioni sull’evoluzione della situazione.

Questa assenza di trasparenza genera ansia, incertezza e un senso di abbandono, minando la fiducia dei cittadini nei confronti del sistema sanitario pubblico.

La questione non si limita a una mera inefficienza amministrativa; essa solleva interrogativi più profondi sulla sostenibilità del modello sanitario vigente, sulla distribuzione delle risorse e sulla capacità del sistema di rispondere alle esigenze di una popolazione che invecchia e che presenta una crescente incidenza di patologie croniche.
È necessario un intervento strutturale che vada oltre le semplici misure correttive, coinvolgendo tutti gli attori del sistema sanitario e promuovendo una cultura della trasparenza, della responsabilità e della centralità del paziente.

L’efficienza del sistema sanitario non si misura solo in termini di costi, ma soprattutto in termini di equità nell’accesso alle cure e di qualità della vita dei cittadini.

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