Il fenomeno del caporalato, lungi dall’essere relegato a stereotipate immagini del Sud, si configura come una piaga diffusa, capace di inficiare la legalità e la dignità del lavoro in settori cruciali dell’economia italiana.
L’attenzione mediatica si concentra spesso su specifici contesti, ma la realtà è che lo sfruttamento lavorativo si annida nell’edilizia, nella cantieristica, e persino nel settore domestico, colpendo in modo sproporzionato cittadini stranieri, spesso privi di adeguata protezione e vulnerabili a dinamiche di coercizione e illegalità.
In risposta a questa problematica strutturale, la Prefettura di Genova ha siglato un protocollo d’intesa innovativo, un’iniziativa che si inserisce in un percorso più ampio volto a promuovere un ambiente lavorativo più equo e sicuro.
Questo protocollo, nato nel 2023 con l’avvio del protocollo sul microclima, rappresenta un passo fondamentale in una strategia di prevenzione e contrasto allo sfruttamento, che prevede, in futuro, anche l’istituzione di un osservatorio permanente sugli incidenti sul lavoro.
L’urgenza di questo intervento è particolarmente avvertita in un contesto come quello genovese, segnato da una profonda trasformazione urbanistica e dalla proliferazione di cantieri edili.
La necessità di tutelare la forza lavoro impiegata in questi contesti, garantendo condizioni di lavoro dignitose e conformi alla legge, si traduce in un impegno concreto per intercettare e neutralizzare le pratiche illegali.
Il protocollo d’intesa non si limita a una mera formalità burocratica, ma si articola in un sistema di azioni concrete: un tavolo di coordinamento permanente per il monitoraggio costante della situazione, percorsi di formazione mirati a sensibilizzare i lavoratori sui propri diritti e a fornire loro gli strumenti per riconoscerne le violazioni, e l’istituzione di gruppi di controllo specifici dedicati all’individuazione e alla repressione delle attività di sfruttamento.
Le istituzioni regionali e locali condividono l’importanza di questo sforzo, sottolineando come il lavoro, inteso come fonte di reddito e di realizzazione personale, debba essere preservato e difeso nel rispetto della legalità.
L’assessore al lavoro del Comune di Genova evidenzia la particolare fragilità della forza lavoro più esposta allo sfruttamento, un elemento che rende l’intervento del protocollo ancora più cruciale.
L’adesione di rappresentanze sindacali (CGIL, CISL, UIL) sottolinea l’importanza di un approccio collaborativo che coinvolga tutti gli attori del mondo del lavoro: datori di lavoro, sindacati, istituzioni.
Le sigle sindacali ribadiscono il loro impegno quotidiano per il miglioramento delle condizioni lavorative, con particolare attenzione alla tutela dei diritti fondamentali, che spaziano dalla corretta applicazione dei contratti alla garanzia della salute e della sicurezza sul lavoro, dalla formazione professionale all’accesso a servizi essenziali come l’abitazione e l’assistenza sanitaria e sociale.
Il protocollo d’intesa si configura, dunque, come un tassello importante in un percorso più ampio verso un mercato del lavoro più giusto, equo e rispettoso della dignità umana.