Il ritorno di un sessantacinquenne nella provincia di Imperia, avvenuto il 28 luglio, ha portato alla luce un caso di chikungunya, un’infezione virale emergente che desta crescente attenzione a livello globale.
Il paziente, attualmente ospitato nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale ‘Borea’ di Sanremo, incarna una manifestazione localizzata di un problema di salute pubblica che trascende i confini geografici.
La malattia, causata dal virus Chikungunya (CHIKV), appartiene alla famiglia dei *Flaviviridae* e si trasmette principalmente attraverso la puntura di zanzare del genere *Aedes*, in particolare *Aedes aegypti* e *Aedes albopictus*, vettori ubiquitari in diverse regioni del mondo, inclusa l’Italia.
Il Bangladesh, paese di provenienza del paziente, è una zona endemica per il virus, dove la circolazione è frequente e la presenza di zanzare competenti favorisce la sua diffusione.
La diagnosi, confermata dall’analisi di biologia molecolare (RT-PCR) su campione di siero effettuata dall’unità di Microbiologia dell’Ospedale Sanremo, ha rilevato la presenza di materiale genetico virale, escludendo altre possibili patologie arbovirali.
L’esame, parte di uno screening arbovirosi mirato, si è rivelato cruciale per l’identificazione precoce del virus, elemento chiave nella gestione del caso e nella prevenzione di ulteriori contagi.
Il quadro clinico del paziente presenta i sintomi tipici della chikungunya: febbre alta, improvvisa e debilitante, accompagnata da forti dolori muscolari e articolari (artralgie), cefalea, affaticamento e, in alcuni casi, eruzioni cutanee.
La caratteristica distintiva della chikungunya è la persistenza dei dolori articolari, che possono protrarsi per mesi o addirittura anni, influenzando significativamente la qualità della vita del paziente.
Questo caso sottolinea l’importanza della sorveglianza epidemiologica e della preparazione del sistema sanitario italiano di fronte alle minacce rappresentate dalle malattie importate da viaggiatori.
L’aumento dei viaggi internazionali e i cambiamenti climatici, che favoriscono l’espansione delle aree di competenza dei vettori di malattie infettive, rendono cruciale rafforzare le capacità di diagnosi, monitoraggio e controllo delle malattie arbovirali.
La gestione del caso comprende, oltre al trattamento sintomatico, misure di prevenzione per evitare ulteriori trasmissioni.
Il paziente è tenuto a rimanere isolato e a proteggersi dalle punture di zanzare, mentre le autorità sanitarie locali stanno implementando misure di controllo della zanzare nell’area di residenza del paziente, attraverso la disinfezione di aree potenzialmente infette e la sensibilizzazione della popolazione sull’importanza di prevenire le punture di zanzara.
La consapevolezza e l’adozione di comportamenti preventivi, come l’uso di repellenti, l’indossare abiti protettivi e l’eliminazione di siti di riproduzione delle zanzare (acqua stagnante), sono fondamentali per proteggere la comunità e limitare la diffusione del virus.