Nell’ambito di un’intensificazione della cooperazione bilaterale, le forze di polizia di frontiera italiana e francese stanno implementando un sistema di controlli congiunti lungo la strategica statale 20 del Col di Tenda, recentemente riaperta alla circolazione.
Questa iniziativa, nata dalla crescente necessità di affrontare le sfide poste dai flussi migratori irregolari e dalla criminalità transnazionale, si configura come un esempio concreto di collaborazione operativa tra i due paesi.
Le attività coordinate, che si estenderanno dal tratto Ventimiglia-Fanghetto fino a Tenda, vedranno l’impiego di squadre miste, unendo competenze e risorse per massimizzare l’efficacia dei controlli.
L’obiettivo primario è il contrasto all’immigrazione clandestina, ma l’attenzione si estende a tutte le forme di reato che trascendono i confini nazionali, riflettendo una visione di sicurezza condivisa e integrata.
Un protocollo operativo dettagliato, attualmente in fase di formalizzazione e ratifica da parte dei prefetti di Cuneo e delle Alpi Marittime, regolamenterà non solo i pattugliamenti sulla statale 20, ma anche quelli all’interno del tunnel, cruciale per i flussi di persone e merci.
Questo documento definirà procedure, responsabilità e modalità di scambio di informazioni, garantendo un’azione coordinata e trasparente.
Il primo pattugliamento congiunto ha già portato all’identificazione di un organizzatore di viaggi illegali (passeur) e di un migrante in situazione irregolare, evidenziando l’impatto immediato dell’iniziativa.
La cadenza settimanale dei controlli, come sottolineato dai dirigenti dei rispettivi settori di polizia di frontiera, Martino Santacroce e Emmanuelle Joubert, testimonia l’impegno a mantenere alta l’attenzione lungo questo corridoio cruciale.
Questa collaborazione non si limita ad un semplice controllo del territorio; essa rappresenta un investimento nella sicurezza condivisa, promuovendo un approccio proattivo e resiliente alla gestione delle frontiere e alla lotta contro le attività criminali.
L’iniziativa mira anche a rafforzare la fiducia reciproca tra le forze dell’ordine e a favorire un clima di cooperazione duraturo, basato su valori comuni di legalità, umanità e rispetto dei diritti fondamentali.
L’area della Roya, per la sua posizione geografica e la sua storia di crocevia di culture e di flussi migratori, beneficia in modo particolare di questa rinnovata attenzione, che contribuisce a garantire un ambiente più sicuro e prospero per tutti i suoi abitanti.