Crisi Sanità Ligure: Spesa per Medici a Gettoni Alle Stelle

La sanità ligure sta affrontando una crisi di finanziamento e gestione che si manifesta in una crescita esponenziale delle spese per il personale medico esterno e cooperativo, sollevando interrogativi sulla sostenibilità del sistema e sulla qualità dei servizi offerti.
Dati recenti rivelano un aumento vertiginoso, quasi un raddoppio in soli tre anni, della spesa regionale destinata a questo tipo di figure professionali, passando da 11,4 milioni di euro nel 2022 a 21,9 milioni nel 2024, con un trend in ulteriore crescita nei primi mesi del 2025.

Questa dinamica, denunciata dalla capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in Consiglio Regionale, Selena Candia, evidenzia una crescente dipendenza da un modello di assistenza basato su gettonisti e cooperative, un approccio che si rivela economicamente insostenibile e potenzialmente dannoso per il tessuto sanitario ligure.

La spesa per i medici a gettone, in particolare, è passata da 3,4 milioni di euro nel 2022 a 6,6 milioni nel 2024, per poi attestarsi a 6,2 milioni nei primi mesi del 2025, riflettendo un’emergenza cronica di personale che viene tamponata con soluzioni temporanee e costose.
Paragonabile è l’aumento dei costi derivanti dai contratti stipulati con cooperative di servizi e società di somministrazione, passati da 8 milioni di euro nel 2022 a 15,3 milioni nel 2024.
L’Asl 1, l’Asl 2 e l’Asl 4, le principali realtà sanitarie della regione, hanno contribuito significativamente a questo aumento, allocando ingenti risorse per coprire il fabbisogno di personale medico tramite forme contrattuali flessibili.
L’utilizzo massiccio di gettonisti, secondo Candia, aggrava la situazione finanziaria della sanità regionale, sottraendo risorse che potrebbero essere impiegate per il potenziamento del servizio pubblico e per l’assunzione di personale a tempo indeterminato.

Si tratta di un circolo vizioso che alimenta la precarietà del sistema e compromette la continuità dell’assistenza.
La denuncia di Candia si concentra sulla necessità di invertire questa tendenza, promuovendo un piano strategico di assunzioni strutturali, mirato a colmare le lacune di personale, soprattutto nelle aree geografiche più marginali.

Un approccio lungimirante, a suo avviso, dovrebbe includere misure di incentivazione per i professionisti che scelgono di lavorare in zone periferiche, come incentivi economici, servizi di welfare aziendale e agevolazioni abitative.

L’attuale gestione, definita da Candia come “modello Bucci-Toti”, è accusata di favorire una deriva privatizzante, allontanando i medici dal sistema pubblico e creando discontinuità nei servizi.

Questa politica, a lungo termine, rischia di compromettere la qualità dell’assistenza e di esacerbare le disuguaglianze nell’accesso alle cure.
La proposta di Candia si pone come alternativa, auspicando un investimento mirato nella valorizzazione del personale sanitario e nella creazione di un sistema più equo e sostenibile per i cittadini liguri.
Si tratta di un appello a una visione strategica che ponga al centro il benessere della comunità e la salvaguardia del diritto alla salute.

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