mercoledì 10 Settembre 2025
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Crocieristico: la svolta green del settore, dati e obiettivi.

Il settore crocieristico, un motore economico globale che coinvolge un numero sempre maggiore di passeggeri e un impatto ambientale significativo, sta affrontando una profonda trasformazione.
Il rapporto annuale di CLIA (Cruise Lines International Association), che aggrega 45 compagnie rappresentanti il 90% della capacità mondiale – un universo di 310 navi, con una marcata presenza di imbarcazioni di medie dimensioni – offre un quadro dettagliato di questo percorso verso la sostenibilità.

L’evoluzione più evidente riguarda l’adozione di carburanti alternativi.

Nel 2018, una sola nave era in grado di operare con combustibili a emissioni zero o ridotte; oggi, il numero è salito a 19, con l’ambizione di raggiungere 23 entro l’anno, inclusa una nave dotata di tecnologia “tri-fuel”.
Il futuro vede la realizzazione di ulteriori 32 navi, entro il 2036, capaci di utilizzare una varietà di combustibili più puliti, con una forte enfasi sul Gas Naturale Liquefatto (GNL) – 25 unità – e sul metanolo, un altro combustibile promettente per la riduzione delle emissioni.
Questo passaggio non è solo una questione di scelta del carburante, ma un investimento strategico in tecnologie avanzate e infrastrutture portuali adeguate.

Il “cold ironing”, ovvero l’alimentazione da terra, rappresenta un’altra pietra miliare nella lotta all’inquinamento.

Questa tecnica, che consente di spegnere i motori della nave durante le soste in porto, riducendo le emissioni fino al 98%, è ora disponibile su 166 navi, che rappresentano il 58% della flotta e il 65% della capacità complessiva.
L’obiettivo è raggiungere 273 navi entro il 2036.
Tuttavia, la sua efficacia è strettamente legata alla diffusione delle infrastrutture necessarie nei porti: attualmente, solo il 3% dei porti mondiali offre questa possibilità, con un aumento di 8 porti rispetto all’anno precedente, la maggior parte dei quali in Europa.

La roadmap prevede finanziamenti e piani concreti in ulteriori 19 e 26 porti rispettivamente, segnalando un impegno crescente a livello globale.
L’impegno per la sostenibilità non si limita alle emissioni atmosferiche.

La gestione responsabile delle risorse idriche è un altro aspetto cruciale.
La stragrande maggioranza delle navi (98,2% della flotta CLIA) produce acqua dolce a bordo, riducendo significativamente il prelievo dalle comunità locali.

Anche il trattamento delle acque reflue è una priorità: l’82,4% della flotta utilizza sistemi avanzati di trattamento.
L’economia circolare trova applicazione anche nella gestione dei rifiuti.

Un numero crescente di navi adotta pratiche innovative per il riciclo e il riutilizzo, minimizzando l’impatto ambientale.
La gassificazione dei rifiuti in energia (waste-to-energy), con 8 navi che utilizzano questa tecnologia, e i digestori microbici per i rifiuti alimentari (installati su 128 navi, il 45% della flotta), sono esempi concreti di questo approccio.
Infine, la tecnologia Selective Catalytic Reduction (SCR), volta a ridurre il particolato e gli ossidi di azoto, è stata implementata su 81 navi, segnando un aumento significativo rispetto al 2018, quando era presente solo su 7.
Questo costante investimento in tecnologie avanzate testimonia la volontà del settore crocieristico di ridurre il proprio impatto ambientale e di operare in modo più sostenibile, rispondendo alle crescenti aspettative dei passeggeri e delle comunità costiere.

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