Una vicenda inedita e potenzialmente destabilizzante scuote l’amministrazione regionale ligure.
Leonardo Falduto, presidente del Nucleo di Valutazione delle Performance, ha rassegnato le proprie dimissioni a seguito di un acceso confronto con il Presidente della Regione, Marco Bucci, culminato in pressioni dirette a manipolare la relazione riguardante i direttori generali dell’ente.
La notizia, resa pubblica attraverso una nota congiunta del segretario regionale del Partito Democratico, Davide Natale, e del consigliere regionale dem, Roberto Arboscello, solleva interrogativi significativi sulla trasparenza e l’indipendenza dei processi valutativi all’interno della pubblica amministrazione.
L’episodio, descritto dagli esponenti dem come un atto di “prevaricazione gravissima”, evidenzia una potenziale commistione tra volontà politica e autonomia del processo di valutazione.
La presunta richiesta di modifica della relazione da parte del Presidente Bucci, motivata da una sua personale insoddisfazione nei confronti dei giudizi espressi, appare in aperto contrasto con la normativa vigente.
Il Nucleo di Valutazione, infatti, gode di una specifica autonomia nella valutazione annuale del segretario generale e dei direttori generali, e nell’attribuzione della retribuzione di risultato, esercitando un ruolo vincolante attraverso un parere cruciale per il sistema di misurazione della performance dei dirigenti.
L’azione del Presidente Bucci, secondo le denunce, non solo viola l’autonomia del Nucleo, ma mette a repentina discussione l’intero sistema di accountability regionale.
La vicenda si configura come un campanello d’allarme sulla tenuta dei meccanismi di controllo e sulla libertà di espressione delle opinioni professionali all’interno della pubblica amministrazione.
La rassegnazione delle dimissioni da parte di Falduto, piuttosto che cedere alle pressioni, rappresenta un atto di dignità e un monito contro l’interferenza indebita nelle funzioni di valutazione.
La situazione impone ora un’urgente riflessione sull’importanza di tutelare l’indipendenza dei nuclei di valutazione, garanzia imprescindibile per un’amministrazione efficiente e trasparente.
Gli esponenti del PD annunciano un attento monitoraggio degli sviluppi e la possibilità di ricorso alla Corte dei Conti per accertare eventuali irregolarità e responsabilità.
La vicenda, lungi dall’essere un semplice episodio di contesa politica, rischia di erodere la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni regionali e di sollevare un dibattito più ampio sulla necessità di rafforzare i controlli e i meccanismi di garanzia dell’imparzialità nell’azione amministrativa.