Il ritrovamento del corpo di una donna di 53 anni, avvenuto mercoledì in un’area isolata e rigogliosa lungo le rive del fiume Vara, in territorio di Varese Ligure (La Spezia), ha innescato un’indagine complessa, condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica, con la Procura che ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.
L’autopsia, eseguita su disposizione della Procuratore della Repubblica Eugenia Menichetti, non ha rivelato segni evidenti di violenza fisica né lesioni compatibili con una reazione difensiva, elementi che escludono a priori un’aggressione esterna.
L’indagine si concentra ora sull’analisi degli esami tossicologici e istologici, cruciali per stabilire la causa precisa del decesso e per accertare eventuali sostanze inorganiche presenti nell’organismo della donna.
Questi esami, unitamente a una scrupolosa ricostruzione dei movimenti della vittima, rappresentano il fulcro per comprendere l’accaduto e districare le possibili dinamiche.
Secondo le prime ricostruzioni, la donna aveva trascorso la sera del 17 a cena presso l’abitazione di amici.
Al rientro a casa, apparentemente senza particolari freme, aveva lasciato il proprio telefono cellulare sul tavolo prima di uscire nuovamente.
Questo dettaglio, apparentemente banale, solleva interrogativi rilevanti sulle sue intenzioni e sul possibile stato d’animo.
L’assenza del telefono, strumento di comunicazione essenziale, ha interrotto i suoi contatti con il mondo esterno, rendendo più ardua la sua individuazione.
L’ipotesi prevalente, al momento, è quella di un gesto volontario, ma gli investigatori, mantenendo un approccio metodico e rigoroso, non escludono a priori la possibilità di un incidente, magari dovuto a una condizione fisica imprevista o a una caduta accidentale in una zona impervia e con una vegetazione fitta.
I Carabinieri stanno conducendo un’approfondita attività di raccolta prove, interrogando familiari, amici e potenziali testimoni, alla ricerca di elementi utili a chiarire il percorso della donna nelle ore precedenti il ritrovamento e a far luce sulle circostanze che hanno portato alla sua morte.
Si stanno inoltre analizzando i tabulati telefonici e, se possibile, le immagini di sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, nella speranza di ricostruire i suoi spostamenti e di individuare eventuali segnali premonitori.
La natura isolata del luogo del ritrovamento, la mancanza di testimoni diretti e l’assenza di chiari indizi rendono la ricostruzione un’operazione complessa e delicata, che richiede un’analisi accurata di ogni singolo elemento.








