Le acque del Golfo delle Spezie hanno recentemente fatto da cornice a Dynamic Move 2025, un’imponente esercitazione della NATO che ha coinvolto una vasta coalizione di nazioni e specializzate unità di contromisure mine.
L’evento, che ha visto la partecipazione di personale e navi provenienti da Australia, Belgio, Bulgaria, Estonia, Francia, Grecia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Turchia, Ucraina, Stati Uniti, Regno Unito e Italia, ha mirato a simulare scenari complessi legati alla neutralizzazione di minacce sottomarine e alla protezione delle vie marittime strategiche.
Dynamic Move 2025 non si è limitata a un mero addestramento tecnico.
Si è trattato di una piattaforma cruciale per consolidare la cooperazione interalleata, affinando le procedure operative congiunte e promuovendo la condivisione di competenze in un campo in continua evoluzione.
L’esercitazione ha posto l’accento sulla necessità di sviluppare approcci innovativi e flessibili per affrontare le sfide poste dalle moderne minacce sottomarine, che includono non solo mine tradizionali, ma anche ordigni intelligenti, sismiche o acusticamente attivati.
Il Secondo Gruppo NATO di Contromisure Mine, elemento chiave della NATO con sede nel Mediterraneo e operante sotto il comando marittimo alleato di Northwood, ha giocato un ruolo centrale nell’organizzazione e nell’esecuzione dell’esercitazione.
La sua presenza ha sottolineato l’importanza strategica del Mediterraneo come area di interesse per la NATO e la necessità di mantenere una capacità di risposta rapida ed efficace.
“La sicurezza subacquea rappresenta un pilastro fondamentale per la difesa collettiva delle nazioni alleate e per la stabilità del commercio internazionale,” ha affermato il Capitano Fortunato Genovese, comandante del Secondo Gruppo NATO di Contromisure Mine.
“Esercitazioni come Dynamic Move 2025 non sono solo un’occasione per affinare le nostre competenze tecniche, ma anche per rafforzare il legame tra le nostre forze e garantire una risposta coordinata e proattiva di fronte a potenziali minacce.
“Le unità partecipanti, operando nel Mar Ligure, hanno simulato operazioni di identificazione e neutralizzazione di mine, di bonifica di porti e rotte commerciali, e di protezione di asset strategici.
L’accoglienza presso la banchina Giovannini della base navale spezzina, sede del Comando delle forze di contromisure mine della Marina Militare Italiana, ha offerto un ambiente operativo ideale per l’addestramento, facilitando la condivisione di informazioni e risorse tra le diverse nazioni partecipanti.
L’esercitazione ha evidenziato la crescente complessità degli scenari di minaccia e la necessità di un approccio integrato, che combini capacità tecnologiche avanzate con una profonda comprensione delle dinamiche geopolitiche e delle sfide operative che caratterizzano il contesto marittimo moderno.