giovedì 21 Agosto 2025
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Escursionista francese, ritrovato in un crepaccio: tragedia in montagna.

La tragica conclusione di una ricerca incessante ha portato al ritrovamento del corpo di un escursionista francese, quarantunenne, disperso da venerdì nel territorio di Castelbianco, in un’area di confine tra Piemonte e Liguria.

La localizzazione, avvenuta grazie all’impiego di un drone dei Vigili del Fuoco, colloca il corpo in un profondo crepaccio, un anfiteatro naturale scavato dalla roccia e caratterizzato da una profondità stimata superiore ai duecento metri.
L’evento sottolinea la fragilità umana di fronte alla potenza e all’imprevedibilità della natura, soprattutto in contesti montani tanto suggestivi quanto impervi.

La scomparsa dell’uomo aveva innescato un’operazione di soccorso complessa e articolata, che ha visto la convergenza di diverse componenti operative, testimoniando la capacità di risposta del sistema di protezione civile italiano.

A partecipare alle attività di ricerca e recupero sono state unità specializzate dei Vigili del Fuoco, con personale altamente qualificato nelle tecniche di cordata (Vigili del Fuoco Saf), che hanno affrontato le sfide poste dalle ripide falesie, dalle pareti rocciose e dalle gole profonde, aree di difficile accesso sia a livello terrestre che aereo.

Il Soccorso Alpino, con la sua esperienza nella gestione di emergenze in alta quota, ha fornito un contributo fondamentale, affiancando i Vigili del Fuoco.
I soccorritori Smts (Soccorsi con Mezzi e Tecniche Speciali) della Croce Rossa Italiana hanno garantito supporto logistico e assistenza medica, mentre la Guardia di Finanza ha impiegato un elicottero per un monitoraggio aereo e per una più ampia panoramica del territorio.
Due squadre cinofile, con i loro compagni a quattro zampe, hanno contribuito a perlustrare aree particolarmente impervie e nascoste, sfruttando l’eccezionale fiuto degli animali.
La Protezione Civile, con le sue risorse e la sua capacità di coordinamento, ha fornito un supporto strategico all’intera operazione.

La profondità e la posizione del crepaccio rendono il recupero del corpo un’operazione delicata e tecnicamente impegnativa, che richiederà l’utilizzo di attrezzature specialistiche e l’intervento di personale altamente esperto.
Si prevede che il recupero possa essere completato nella giornata odierna, con la massima priorità alla sicurezza degli operatori coinvolti e alla dignità del defunto.

L’episodio riapre il dibattito sulla sicurezza in montagna, sull’importanza di una preparazione adeguata, dell’attrezzatura idonea e del rispetto delle norme di comportamento in ambienti naturali potenzialmente pericolosi.

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