L’apertura del Festival della Scienza, alla sua ventitreesima edizione, ha segnato un momento significativo nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, a Genova.
L’evento, riconosciuto come un punto di riferimento scientifico di rilevanza internazionale, rappresenta un’eccellenza per la Liguria e un’opportunità di crescita esponenziale per l’intera regione.
Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, durante il taglio del nastro, ha sottolineato la necessità di interpretare il Festival come un organismo dinamico, un “intreccio” di connessioni.
Questa metafora, che evoca reti neurali, architetture digitali e la capacità di creare ponti anziché barriere, incarna l’essenza del Festival: una piattaforma di dialogo interdisciplinare che unisce ricercatori, divulgatori, istituzioni e cittadini.
Bucci ha espresso chiaramente la volontà di superare la mera continuità, spingendo per un’evoluzione costante e una rinnovata capacità di innovazione.
Il futuro del Festival, secondo il presidente, risiede nella sua capacità di proiettarsi verso nuovi orizzonti, di abbracciare sfide globali e di generare un impatto ancora più ampio.
Questo obiettivo non si traduce solo in una maggiore visibilità internazionale, ma anche nella possibilità di attrarre investimenti, talenti e opportunità per la comunità scientifica ligure e per l’economia regionale.
Il Festival, infatti, non è solamente un evento divulgativo, ma un vero e proprio motore di sviluppo culturale ed economico.
La sua capacità di stimolare la curiosità, di promuovere la comprensione della scienza e di ispirare le nuove generazioni è un patrimonio inestimabile.
Rafforzare questa capacità, integrando il Festival nei programmi regionali, significa investire nel futuro della Liguria, proiettandola come un polo di eccellenza scientifica e un centro di innovazione a livello globale.
L’auspicio è che il Festival diventi un catalizzatore per un ecosistema scientifico più ampio e collaborativo, in grado di affrontare le sfide del XXI secolo con creatività e competenza.






