L’episodio avvenuto nella notte del 31 maggio a Genova, precisamente nella zona di piazza Dante, solleva interrogativi inquietanti sulla sicurezza urbana e sulla persistenza di dinamiche di violenza ideologica tra i giovani. Le indagini, ora facilitate dall’ausilio delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, mirano a ricostruire con precisione l’escalation di eventi che ha visto coinvolti un gruppo di studenti universitari e tre minorenni.Secondo le prime ricostruzioni, il confronto è nato da un’inquietante provocazione: i minorenni, apparentemente motivati da un’ideologia non ancora definita ma permeata di intolleranza, hanno avvicinato il gruppo di studenti chiedendo dichiarazioni sulla loro orientamento politico. La risposta, definita “di sinistra”, ha innescato una reazione violenta, culminata nell’ordine di eseguire il saluto romano. Il rifiuto degli studenti universitari a obbedire ha scatenato l’aggressione fisica, con due dei giovani colpiti dai minorenni, i quali si sono poi allontanati dal luogo dell’evento.La rapida azione di una volante ha permesso di identificare e fermare i tre ragazzi, residenti nel quartiere Albaro. La loro abbigliamento, prevalentemente scuro e privo di simboli distintivi, suggerisce che non si tratta di figure note negli ambienti radicali più organizzati, ma piuttosto di individui che, forse, agiscono in modo autonomo, animati da convinzioni estremiste.Le accuse formulate nei loro confronti al momento sono di lesioni colpose aggravate, una qualificazione che riflette la gravità delle ferite riportate dagli studenti. Tuttavia, non si esclude la possibilità di contestare ulteriori reati, in particolare in riferimento alla legge Scelba, che disciplina il divieto di associazioni clandestine e nefaste, e alla legge Mancino, che regola la diffusione di materiale di propaganda razzista e xenofoba. L’esame di queste ipotesi legali è strettamente legato all’accertamento del movente politico, elemento cruciale per determinare la natura e la gravità delle responsabilità.Nei prossimi giorni, gli investigatori, delegati dalla procura dei minori, procederanno all’audizione degli studenti universitari. Questa fase è fondamentale per confermare o smentire la ricostruzione del movente politico e per raccogliere ulteriori dettagli utili a chiarire la dinamica dell’aggressione e a ricostruire il profilo dei tre minorenni coinvolti, al fine di comprendere le radici di una violenza che, purtroppo, continua a manifestarsi anche tra i giovani. L’episodio solleva, infine, un campanello d’allarme sulla necessità di rafforzare l’educazione civica e promuovere la cultura del dialogo e della tolleranza, per contrastare l’estremismo e prevenire simili episodi di violenza.
Genova, aggressione: studenti presi di mira per ideologia. Indagini in corso.
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