La recente mobilitazione della CGIL di Genova ha raccolto un significativo consenso, con quasi centinaia di migliaia di firme a sostegno di quattro quesiti referendari volti a riformare profondamente il mercato del lavoro italiano e a rafforzare la tutela dei diritti dei lavoratori. Questa iniziativa, culminata nell’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno, rappresenta un momento cruciale per il dibattito pubblico e un’occasione per incidere concretamente sulle dinamiche del lavoro nel Paese. Come sottolinea Igor Magni, segretario generale della Camera del Lavoro di Genova, il referendum si configura come uno strumento di democrazia diretta di straordinaria potenza, capace di generare cambiamenti sostanziali.La campagna referendaria, promossa con determinazione dalla CGIL, mira a introdurre misure concrete per contrastare la precarietà diffusa, limitare l’arbitrarietà dei licenziamenti e migliorare significativamente gli standard di sicurezza sul lavoro. I quattro quesiti proposti, unitamente a quello relativo alla cittadinanza, incarnano un approccio complessivo che considera il lavoro non solo come una fonte di reddito, ma come un diritto fondamentale, intimamente legato alla dignità umana e alla costruzione di una società più equa e inclusiva.La chiusura della campagna referendaria a Genova, con un evento di grande impatto emotivo e simbolico, ha visto la proiezione in anteprima nazionale del docufilm “Amianto. Genova: storia di una lotta operaia”. Questa scelta non è casuale: il film documenta una battaglia sindacale decennale, condotta con tenacia dalla classe operaia genovese, per ottenere il riconoscimento dei danni causati dall’esposizione all’amianto nei luoghi di lavoro. La vicenda dell’amianto, con le sue drammatiche conseguenze sulla salute dei lavoratori e le lunghe battaglie legali per ottenere giustizia, simboleggia le difficoltà che i lavoratori incontrano nel tutelare i propri diritti di fronte a interessi economici potenti. Il docufilm, pertanto, non è solo un racconto storico, ma anche un monito e un invito a non dimenticare le conquiste sindacali ottenute a caro prezzo e a continuare a lottare per un futuro in cui la sicurezza e la dignità dei lavoratori siano prioritari. La proiezione del film, in un contesto di forte mobilitazione sindacale, sottolinea l’impegno della CGIL a difendere i diritti dei lavoratori, a promuovere la giustizia sociale e a costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti. Il referendum, in questo senso, rappresenta un tassello fondamentale in un percorso più ampio di trasformazione sociale e politica.
Genova, CGIL e Referendum: una mobilitazione per i diritti del lavoro
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