L’inchiesta sulla gestione degli assistenti minori stranieri non accompagnati a Genova si infittisce, richiedendo un’ulteriore finestra temporale di sei mesi per consentire alla Procura di disporre un’analisi esaustiva dei dati recuperati dai dispositivi sequestrati.
La mole di informazioni, estrapolate da smartphone, tablet e personal computer, si rivela talmente vasta da giustificare la richiesta, accolta, di un’indagine più approfondita per accertare i presunti schemi di corruzione che avrebbero coinvolto l’ex assessore comunale alla Sicurezza, Sergio Gambino, e una rete di imprenditori.
L’indagine, coordinata dalla procuratrice Arianna Ciavattini e dall’aggiunto Federico Manotti, si concentra sugli appalti pubblici per l’assistenza ai minori stranieri non accompagnati, un ambito delicato e di crescente importanza per la città.
Secondo le accuse, l’imprenditore Luciano Alessi avrebbe ottenuto un affidamento diretto, per un valore complessivo di circa un milione e seicento mila euro, in circostanze che suggeriscono una collusione con figure istituzionali.
In cambio di questo vantaggio competitivo, Alessi avrebbe finanziato la Dentaland, società riconducibile alla moglie di Sergio Gambino, con una somma di circa cento mila euro, sollevando interrogativi sui possibili conflitti di interesse e sulle dinamiche finanziarie sottostanti.
L’indagine non si limita a indagare i flussi finanziari sospetti.
Il quadro emergente delineato dagli investigatori suggerisce un sistema complesso di favori reciproci, in cui l’accesso privilegiato agli appalti si sarebbe tradotto in benefici tangibili per i presunti protagonisti.
Tra questi, spiccano regali di ingente valore, come l’accesso a posti in tribuna VIP allo stadio durante la partita Genoa-Inter del 17 agosto 2024, un gesto che, secondo le accuse, avrebbe consolidato i legami tra gli imprenditori e l’ex assessore.
Accanto a Gambino, difeso dall’avvocata Rachele De Stefanis, l’inchiesta coinvolge un gruppo di imprenditori assistiti dagli avvocati Andrea Ciurlo, Paolo Costa, Sabrina Franzone e Mauro Casu.
Un altro personaggio chiave è l’ex comandante della polizia locale, Gianluca Giurato, assistito dagli avvocati Fabiana Cilio e Giorgio Franchini, accusato di aver rivelato segreti d’ufficio in relazione al verbale di un incidente stradale causato dalla sindaca Silvia Salis, una vicenda che si intreccia con le dinamiche investigative in corso.
La proroga delle indagini apre una nuova fase nell’inchiesta, che mira a ricostruire la fitta rete di relazioni e accordi che avrebbero permesso di eludere i controlli e favorire indebitamente alcuni operatori economici, compromettendo l’integrità del sistema di appalti pubblici e la tutela dei diritti dei minori stranieri non accompagnati.
L’analisi dei dispositivi sequestrati, unitamente ad ulteriori accertamenti, si preannuncia cruciale per chiarire le responsabilità e accertare la sussistenza di un quadro corruttivo strutturato.