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giovedì 30 Ottobre 2025

Genova, indagine sulle proteste studentesche: tre accuse e minori coinvolti

L’intervento della Procura della Repubblica di Genova apre un’indagine complessa a seguito delle recenti proteste studentesche, culminate nel blitz notturno presso il liceo Leonardo Da Vinci.
Le accuse formulate nei confronti di un giovane maggiorenne, individuato dagli agenti della Digos, si articolano su tre capi d’imputazione: violenza privata, danneggiamento aggravato e invasione di edifici.

La magistratura, guidata dalla procuratrice Valentina Grosso, ha deferito la pratica senza, allo stato attuale delle indagini, ipotizzare una matrice ideologica o politica dietro il gesto.

Parallelamente, l’attenzione si concentra sull’identificazione e la segnalazione alla Procura per i Minorenni di circa una decina di studenti di età inferiore, coinvolti negli eventi.

Questa fase investigativa mira a chiarire il ruolo e la responsabilità di ciascun individuo, tenendo conto della specificità del diritto minorile.
Le dinamiche alla base delle proteste non si limitano all’episodio del liceo Da Vinci.
La Procura sta valutando un possibile collegamento tra quest’ultimo e una serie di intrusioni e tentativi di occupazione verificatisi nelle settimane precedenti in altre scuole della città.

In particolare, si stanno esaminando attentamente i fatti relativi al liceo Calvino di Sestri Ponente, dove un gruppo di circa venti ragazzi ha tentato, senza successo, di accedere all’edificio per diversi giorni.

L’intervento di genitori e studenti universitari ha impedito concretamente la realizzazione del tentativo di occupazione.
Anche l’Istituto Nautico è stato oggetto di un’indagine simile, suggerendo una potenziale escalation di azioni di protesta che merita un’analisi approfondita.
La complessità della situazione richiede un approccio investigativo multidisciplinare, che tenga conto non solo degli aspetti procedurali e penali, ma anche delle dinamiche sociali e culturali che sottendono il fenomeno delle occupazioni studentesche.

L’obiettivo primario è quello di accertare le responsabilità individuali, garantendo al contempo il diritto alla difesa e, nel caso dei minori, assicurando un percorso di responsabilizzazione e reinserimento sociale.

L’indagine si prefigge di ricostruire la catena degli eventi, identificando i leader e gli organizzatori delle proteste e valutando il ruolo di eventuali fattori esterni che abbiano contribuito all’escalation della tensione.

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