Ieri sera, una profonda ondata di indignazione ha travolto Genova, riversandosi in una fiaccolata che ha visto la partecipazione di circa 25.000 persone.
L’evento, promosso dall’associazione Music for Peace, si è configurato come un potente atto di solidarietà verso il popolo palestinese, in risposta alle devastanti conseguenze del conflitto in corso.
Il corteo, intriso di un’atmosfera solenne e determinata, ha preso avvio dalla sede di Music for Peace in via Balleydier, per poi serpeggiare attraverso il cuore della città, culminando in Piazza Matteotti.
L’intensità emotiva della manifestazione è stata amplificata dalla luce tremula delle fiaccole, simbolo di speranza e di resistenza.
Un gruppo di circa duecento partecipanti, tra cui numerosi studenti, ha mostrato una proattività esemplare, allontanandosi dal corteo principale per investigare un’informazione preoccupante: l’ipotetico imbarco di merce considerata pericolosa a bordo di una nave cargo della compagnia israeliana Zim, nel varco portuale di Ponte Etiopia.
Questa azione, segno di un impegno attivo e consapevole, sottolinea la volontà di contrastare concretamente le dinamiche che alimentano il conflitto.
L’accertamento della sospensione delle operazioni di imbarco ha permesso al gruppo di reinserirsi nel corteo principale, rafforzando il senso di unità e di scopo.
La presenza del Sindaco di Genova, Silvia Salis, ha conferito ulteriore rilevanza all’evento.
La sua dichiarazione, carica di umanità e di responsabilità, ha sottolineato l’imperativo morale di tutelare i civili e i bambini, denunciando l’inazione del governo di fronte alle sofferenze in corso.
Il suo appello alla pacifica convivenza e alla responsabilizzazione delle istituzioni ha risuonato con forza tra i manifestanti, esortandoli a mantenere la compostezza e a non fornire pretesti a chi cerca di delegittimare il diritto di espressione.
La manifestazione, percepita come un’espressione di risveglio civile, ha evidenziato la vitalità dello spirito genovese, un’eredità di impegno sociale e di solidarietà internazionale che si riafferma con rinnovata intensità.
La partecipazione massiccia e la determinazione dei manifestanti testimoniano un profondo desiderio di cambiamento, un’urgenza di giustizia e un’incrollabile speranza in un futuro di pace e di rispetto per i diritti umani.