La recente ondata di proteste che ha investito Genova, culminata in sette giorni di sciopero e manifestazioni, ha inevitabilmente generato disagi e comprensibile frustrazione nella vita quotidiana dei cittadini.
I lavoratori dell’ex Ilva di Cornigliano, insieme ai metalmeccanici della città, esprimono profondo rammarico per le ripercussioni subite dalla comunità, riconoscendo apertamente la tensione e le limitazioni alla libertà di movimento causate dalle azioni di protesta.
Tuttavia, queste azioni non sono state intraprese con leggerezza.
Si sono rivelate necessarie, non solo per la tutela dei posti di lavoro – un diritto costituzionale fondamentale – ma anche per il benessere complessivo del tessuto socio-economico genovese.
La sopravvivenza dell’industria siderurgica di Cornigliano incide direttamente sulla vitalità dell’intera area urbana, alimentando un indotto produttivo e un sistema di competenze imprescindibili per il futuro della città.
La mobilitazione ha rappresentato un atto di resilienza collettiva, un abbraccio solidale che ha unito lavoratori italiani e stranieri, operai e impiegati, residenti del quartiere e rappresentanti del mondo sindacale.
Si è trattato di un’azione corale che ha trascendevo le singole appartenenze, dimostrando come la difesa del lavoro possa diventare un fattore di coesione sociale e un catalizzatore di sviluppo locale.
La conquista di una continuità produttiva, seppur temporanea, fino a febbraio, è il risultato tangibile di questa lotta.
Non si tratta di una vittoria definitiva, bensì di una tappa cruciale in un percorso più ampio che richiede un impegno costante e una visione strategica.
È una vittoria ottenuta con sacrificio, con la rinuncia a giornate lavorative e con la consapevolezza di aver imposto un peso alla cittadinanza.
Il contributo delle istituzioni locali, benché cruciale, non ha escluso la necessità di una pressione popolare forte e determinata.
I sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil Genova ribadiscono l’impegno a vigilare attivamente sulla situazione, a tutelare i diritti dei lavoratori e a promuovere politiche industriali responsabili e sostenibili per Genova, guardando al futuro con un approccio proattivo e costruttivo.
La salvaguardia del patrimonio industriale genovese è, infatti, inestricabilmente legata al futuro prospero della città.






