lunedì 4 Agosto 2025
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Genova, lutto al porto: riapre inchiesta e accuse per Randazzo.

La comunità portuale di Genova è scossa da un lutto che riapre vecchie ferite e solleva interrogativi profondi sulla sicurezza e le responsabilità in un ambiente di lavoro per sua natura complesso e potenzialmente pericoloso.
Domani mattina, a Oregina, si terranno le esequie di Patrizio Randazzo, operaio portuale della Culmv, figura centrale in una vicenda tragica che lo scorso dicembre condusse alla morte del collega Giovanni Macciò.

La scomparsa di Randazzo, sopraggiunta inaspettatamente la domenica mattina a causa di un malore durante il sonno, non ha interrotto l’inchiesta giudiziaria in corso, ma sottolinea la drammaticità di una situazione che lo ha visto gravato da pesanti accuse.

La Procura della Repubblica, guidata dalla sostituto Arianna Ciavattini, non ha ritenuto necessaria l’autopsia, ma l’indagine, che coinvolge anche Antonio Benvenuti, console della Compagnia Unica Lavoratori Merci Varie, e membri del Psa-Vte di Voltri, proseguirà senza interruzioni.

Randazzo, assistito dagli avvocati Paolo Scovazzi e Federico Ricci, era stato indagato per omicidio colposo, un’accusa che lo ha segnato profondamente, contribuendo, forse, al suo stato di sofferenza interiore.
Benvenuti, difeso dall’avvocato Andrea Vernazza, e i rappresentanti del Psa-Vte, assistiti da Pietro Bogliolo e Paolo Costa, restano coinvolti nella complessa indagine, che mira a fare luce sulla dinamica precisa dell’incidente.
Il caso, infatti, presenta elementi che necessitano di un’analisi approfondita.

La ricostruzione dell’evento che ha portato alla perdita della vita di Macciò non è ancora completa e la Procura ha deliberatamente affidato una consulenza medico-dinamica, un’indagine interdisciplinare che coinvolge competenze diverse.
L’ingegnere Filippo Begani è stato incaricato di ricostruire la sequenza degli eventi, applicando principi di ingegneria per analizzare i fattori fisici che hanno contribuito all’incidente.

Parallelamente, la dottoressa Francesca Fossati dovrà accertare le condizioni fisiche e psichiche di Patrizio Randazzo nel momento in cui era alla guida della ralla, il mezzo che ha tragicamente reciso la vita del collega.

Questa consulenza tecnica è cruciale per comprendere se fattori ambientali, malfunzionamenti dell’attrezzatura o condizioni personali del conducente abbiano giocato un ruolo nella catastrofe.
L’inchiesta si concentra non solo sulla responsabilità individuale, ma anche sulla verifica delle procedure di sicurezza, sulla manutenzione delle attrezzature e sulla formazione del personale.

La vicenda, al di là delle implicazioni legali, solleva questioni etiche fondamentali sul valore della vita umana in un contesto lavorativo ad alto rischio e sulla necessità di implementare misure più rigorose per prevenire simili tragedie in futuro.

La separazione del caso di Randazzo dall’inchiesta principale permetterà una gestione più efficiente delle indagini e garantirà la possibilità di un approccio più umano e ponderato nei confronti della sua famiglia e della comunità portuale, ancora scossa da questo doloroso evento.

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