venerdì 19 Settembre 2025
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Genova, nuova vergogna: vandalizzata la targa di Norma Cossetto

L’ennesima vergogna si è abbattuta su Genova, un atto di profonda e inaccettabile irriverenza che ferisce la memoria di una giovane donna e, più in generale, la coscienza civile.

La targa commemorativa di Norma Cossetto, simbolo tangibile del dolore e della resilienza di un popolo, è stata nuovamente vandalizzata, un gesto vile perpetrato nell’ombra da individui che operano in nome di un’ideologia distorta e priva di qualsiasi scrupolo morale.
Silvano Olmi, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio, denuncia con giusta indignazione questa recidiva mancanza di rispetto, un’eco di violenza che risuona attraverso il tempo.
Per comprendere appieno la gravità di un atto simile, è necessario ripercorrere la tragica vicenda di Norma Cossetto.
Nata in Istria, giovane studentessa piena di speranze, fu strappata alla sua famiglia nell’ottobre del 1943.
La sua storia, esemplare di sofferenza e innocenza violata, è un monito contro ogni forma di estremismo e fanatismo.

Secchiata nel vortice di un conflitto ideologico, fu vittima di una spirale di violenza che la portò a un destino terribile, una fine ingiusta e senza appello.
La Medaglia d’Oro al Merito Civile attribuita dalla Repubblica Italiana non è solo un riconoscimento del suo sacrificio, ma un impegno a non dimenticare le vittime di tutte le ideologie totalitarie.
Questa non è un’azione isolata.

Si configura, infatti, come parte di una strategia predeterminata attuata da un gruppo minoritario ma persistente, che sembra intenzionato a mantenere una tensione costante nel tessuto sociale genovese.
L’utilizzo spregiudicato dei social media per ostentare i propri atti vandalici rivela una pericolosa arroganza e una percepita impunità, alimentata forse da un vuoto di risposta adeguata e da una sottovalutazione della gravità dei fatti.

Il gesto non si limita a profanare la memoria di Norma Cossetto; esso attacca la dignità di ogni donna, di ogni cittadino che crede nei valori della legalità, della memoria e del rispetto.

Si tratta di un attacco alla stessa idea di civiltà.
È imperativo che l’intera comunità genovese, a partire dalle istituzioni politiche – dal Comune alla Regione – passando per i sindacati, le associazioni studentesche e le organizzazioni che si battono per i diritti delle donne, si erga a difesa del ricordo e dei valori fondanti della nostra convivenza.

È necessario un fronte compatto, una condanna ferma e inequivocabile, accompagnata da un impegno concreto per garantire la sicurezza dei luoghi della memoria e per perseguire con la massima severità i responsabili di tali atti criminosi.

La risposta deve essere forte, educativa e preventiva, affinché un simile episodio non si ripeta mai più e il sacrificio di Norma Cossetto continui a illuminare il cammino verso un futuro di pace e di giustizia.

Il silenzio, in questo caso, sarebbe complice.

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