Genova, Smascherata Rete di Spaccio: Arrestati e Minori Coinvolti

Il cuore storico di Genova si è rivelato, nei recenti mesi, teatro di un’insidiosa rete di spaccio che ha investito fasce d’età estremamente vulnerabili, fino a coinvolgere minorenni di soli tredici e quattordici anni, e persino genitori ignari che si aggiravano con i propri figli.
Un’attività illecita vasta e radicata, quantificata in oltre mille sei cento cessioni di sostanze stupefacenti – cocaina, eroina e crack in particolare – è stata smantellata da un’operazione congiunta dei Carabinieri e della Polizia Locale, sotto la direzione della Procura della Repubblica genovese, che ha portato all’arresto di ventitré individui.

L’indagine, meticolosa e prolungata, si è concentrata inizialmente su un ristorante etnico senegalese, il “Lamp Fall”, emerso come cruciale punto di convergenza per spacciatori di diverse nazionalità.

Il locale, apparentemente un’attività commerciale legittima, ha in realtà fornito una copertura e una logistica essenziali per l’operazione di spaccio, fungendo da base operativa e deposito sicuro.
La figura centrale, identificata con il soprannome di “Mamma”, la titolare del ristorante, si è rivelata una complice attiva, offrendo un supporto logistico di notevole importanza per i membri della rete.

Al di là della semplice tolleranza, “Mamma” si è resa disponibile a custodire ingenti somme di denaro provento del traffico, nonché zaini contenenti sostanze stupefacenti e persino le chiavi delle abitazioni dei pusher.
Questo sistema, ingegnoso e ben organizzato, mirava a proteggere i membri della rete da possibili perquisizioni da parte delle forze dell’ordine, garantendo la continuità dell’attività illegale.

Le implicazioni di questo caso vanno oltre la semplice repressione del traffico di droga.

L’uso di un’attività commerciale per riciclare denaro sporco e gestire operazioni criminali solleva interrogativi profondi sulla capacità delle istituzioni di monitorare e contrastare efficacemente tali fenomeni.

Inoltre, l’osservazione che lo spaccio si estendeva fino a coinvolgere minori e genitori con bambini al seguito, sottolinea la necessità di rafforzare le strategie di prevenzione e sensibilizzazione, intervenendo con interventi mirati nelle comunità più vulnerabili e offrendo supporto a famiglie in difficoltà.
L’operazione dimostra l’importanza di un approccio multidisciplinare che coinvolga forze dell’ordine, servizi sociali e istituzioni educative, al fine di proteggere i giovani dai pericoli della droga e promuovere un ambiente urbano più sicuro e salubre.

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