In esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale di Genova, su istanza della Procura Distrettuale della Repubblica, le Unità Speciali di Ricerca (D.I.A.) e la Divisione Anticrimine della Questura genovese hanno disposto la misura di sorveglianza speciale, integrata dall’obbligo di soggiorno per un triennio, nei confronti di un individuo già gravato dalla restrizione degli arresti domiciliari. Tale provvedimento si configura come una risposta mirata a fronteggiare la reiterata pericolosità sociale del soggetto, la cui attività criminale, stratificata nel tempo, ha radici profonde nel tessuto socio-economico del capoluogo ligure.Le indagini, complesse e articolate, hanno ricostruito un quadro allarmante, documentando come l’uomo, fin dagli anni Novanta, abbia progressivamente consolidato una posizione di rilievo all’interno di dinamiche criminali di elevata gravità. Il percorso giudiziario del proposto è costellato di condanne definitive, che testimoniano la sua partecipazione attiva a fenomeni illeciti di diversa natura.Tra le condanne passate in giudicato emergono sentenze per favoreggiamento continuato della prostituzione, un indicatore della sua capacità di sfruttamento e di sfruttamento altrui, e, soprattutto, per associazione di tipo mafioso. L’uomo ha ricoperto un ruolo significativo all’interno di una strutturata organizzazione criminale operante a Genova, agendo sotto la direzione e l’organizzazione di figure di spicco di Cosa Nostra, in particolare Salvatore Fiandaca, il quale, a sua volta, riceveva istruzioni da Giuseppe “Piddu” Madonia, figura apicale dell’associazione mafiosa nella provincia di Caltanissetta. Questa connessione illustra il legame capillare tra la criminalità organizzata siciliana e le sue ramificazioni nel contesto ligure, rivelando una rete di relazioni e collaborazioni transregionali.La condanna definitiva, emessa nel marzo 2025 dalla Corte d’Appello di Genova, ha ulteriormente aggravato la sua posizione, accertando la responsabilità per interposizione fittizia di beni, un meccanismo volto a occultare proprietà e a eludere le misure patrimoniali imposte dalla legge, e per reati di favoreggiamento e falsità ideologica, commessi nell’arco temporale 2012-2017. Questi reati, oltre a evidenziare la sua predisposizione al crimine organizzato, dimostrano la sua capacità di manipolazione e la sua volontà di ostacolare l’azione della giustizia. La sorveglianza speciale, con l’obbligo di soggiorno, rappresenta quindi un atto di prevenzione volto a contrastare la sua pericolosità e a proteggere la collettività, limitando la sua libertà di movimento e il suo contatto con potenziali complici.
Genova, sorveglianza speciale a uomo legato a Cosa Nostra
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