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lunedì 17 Novembre 2025

Genova sotto un’onda di maltempo: emergenza, danni e un futuro da ripensare.

L’intensa perturbazione che ha colpito Genova nei giorni scorsi, protrattasi per 56 ore di allerta meteo, di cui 12 in condizione di preallarme (codice arancione), ha messo a dura prova la resilienza urbana, richiedendo un intervento coordinato e tempestivo da parte delle strutture comunali e delle forze del territorio.

La Sala Emergenze della Protezione Civile, punto nevralgico della risposta all’emergenza, ha gestito 165 segnalazioni, risolvendo con successo la maggior parte di esse, testimoniando l’efficacia dei protocolli di intervento e l’impegno del personale.
L’evento meteorologico, caratterizzato da piogge intense e localmente eccezionali, ha manifestato la vulnerabilità infrastrutturale della città.
Ben 62 allagamenti hanno compromesso la viabilità, con particolare gravità nelle aree di via Milano, via Borzoli, via Degola e via Ferri, dove le squadre di intervento hanno operato senza sosta per ripristinare la funzionalità delle strade.
Il sottopasso di Brin, inizialmente interessato da ristagni idrici, è stato riaperto alle 9:00 di questa mattina grazie all’intervento della Polizia Locale.

Oltre alle problematiche legate all’esondazione dei corsi d’acqua minori, l’evento ha provocato danni significativi al patrimonio arboreo urbano, con 11 alberi sradicati o danneggiati.

Particolarmente complessa si è rivelata la gestione della segnalazione proveniente da via Laviosa a Pegli, dove la presenza di un albero caduto su proprietà privata ha reso necessari contatti diretti con l’amministratore di condominio per procedere con le opportune operazioni di messa in sicurezza.
L’esondazione del rio Fegino, verificatasi nel primo pomeriggio di sabato, ha rappresentato un ulteriore elemento di criticità, evidenziando la necessità di monitoraggio costante e di interventi di manutenzione preventiva dei corsi d’acqua.

Le raffiche di vento, che hanno accompagnato la perturbazione, hanno causato la caduta di calcinacci a Pegli, a seguito di una violenta tromba d’aria.
La frantumazione del suolo, esacerbata dalle piogge, ha innescato ben 14 frane, di cui due ancora in corso di risoluzione.
La salita Gerbidi a Marassi e via Nicoloso da Recco a Pegli, zone particolarmente esposte, presentano criticità rilevanti: la caduta di un muro con conseguente distacco di materiale lungo la creuza e il cedimento di un muro di contenimento che ha invaso la sede stradale e compromesso gli allacciamenti elettrici e del gas, rispettivamente.
L’Assessore alla Protezione Civile, Lavori Pubblici e Manutenzioni, Massimo Ferrante, ha espresso profonda gratitudine a tutti i soggetti coinvolti nell’emergenza, sottolineando l’importanza della collaborazione tra Volontari della Protezione Civile, personale della Sala Emergenze, dipendenti comunali, Aster, Polizia Locale e Vigili del Fuoco.

La loro professionalità, abnegazione e spirito di squadra si sono rivelati determinanti per mitigare l’impatto dell’evento e garantire la sicurezza della popolazione.
L’episodio, tuttavia, rappresenta un monito per il futuro, evidenziando la necessità di investimenti mirati alla riduzione del rischio idrogeologico e alla resilienza urbana, per affrontare con maggiore efficacia le sfide poste dai cambiamenti climatici.

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