L’annuncio di una revisione della tassazione sugli immobili destinati all’affitto a canone concordato da parte dell’amministrazione comunale di Genova suscita un’ondata di disappunto e profonda perplessità all’interno della comunità dei piccoli proprietari immobiliari.
La presidente provinciale dell’Associazione Sindacale dei Piccoli Proprietari (ASPPi), Valentina Pierobon, esprime con fermezza la propria contrarietà a questa iniziativa, definendola un’inversione di rotta che ignora gli impegni presi in precedenza e penalizza chi ha scelto di contribuire attivamente alla sostenibilità del mercato abitativo.
L’aumento della pressione fiscale, presentato dalla sindaca Silvia Salis come strumento per finanziare servizi pubblici essenziali, viene interpretato non come una scelta ponderata, ma come una manovra tattica che strumentalizza questioni di primaria importanza, quali l’istruzione, l’assistenza agli anziani e la tutela delle persone con disabilità.
L’ASPPi sottolinea che, pur riconoscendo l’importanza di tali servizi, non si può giustificare un onere aggiuntivo per i proprietari, che già si impegnano a fornire alloggi a prezzi accessibili, contribuendo a mitigare le criticità legate alla disponibilità di immobili a canone contenuto.
Il provvedimento si pone in contrasto con le promesse fatte dall’amministrazione durante la campagna elettorale, in cui si era espressamente manifestato l’intento di ascoltare e dare priorità alle esigenze dei piccoli proprietari.
L’attuale decisione appare quindi un tradimento della fiducia riposta nella nuova amministrazione, alimentando un senso di delusione e disillusione tra coloro che avevano auspicato un rapporto di collaborazione costruttiva.
L’iniziativa solleva interrogativi più ampi sulla visione politica dell’amministrazione comunale e sulla sua capacità di comprendere le dinamiche complesse del mercato immobiliare.
Un aumento della tassazione rischia di disincentivare l’investimento nel patrimonio abitativo, riducendo l’offerta di alloggi a canone concordato e aggravando la situazione di chi, soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione, fatica a trovare un alloggio adeguato a prezzi sostenibili.
L’ASPPi si impegna a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione e a tutelare gli interessi dei propri associati, sollecitando un confronto aperto e trasparente con l’amministrazione comunale al fine di trovare soluzioni alternative che garantiscano un equilibrio tra le esigenze finanziarie dell’ente pubblico e la sostenibilità del settore immobiliare privato, senza penalizzare chi contribuisce attivamente alla coesione sociale e alla vitalità della città.
La necessità di un dialogo costruttivo e di politiche mirate appare più urgente che mai.