L’appello dei Giovani Imprenditori di Confindustria risuona come un monito urgente e una proposta ambiziosa rivolta alla classe politica e alle istituzioni nazionali. Non si tratta di una mera constatazione della solidità del tessuto industriale italiano – un primato in Europa come manifattura e un’eccellenza globale nell’export – ma di una richiesta di superamento di una visione di sviluppo limitata, di una prospettiva che rischia di relegare il Paese a un ruolo di mera sopravvivenza.Maria Anghileri, presidente dell’organizzazione, ha espresso con chiarezza, durante il convegno di Rapallo, la necessità di abbandonare un’atteggiamento di galleggiamento, di una gestione conservativa che non proietta l’Italia verso il futuro. Un futuro che non può prescindere da investimenti strategici e mirati, capaci di catalizzare la crescita e di attrarre talenti.L’istanza principale dei giovani imprenditori è chiara: un impegno concreto e misurabile per il raddoppio degli investimenti pubblici, entro un decennio, nella cosiddetta “Filiera Futuro”. Questo concetto non si limita a un elenco di settori, ma racchiude un ecosistema complesso e interconnesso, fondato sulla rigenerazione demografica, sull’evoluzione del sistema educativo, sulla promozione incessante dell’innovazione tecnologica e sul sostegno all’avvio e alla crescita delle nuove imprese.L’attenzione alla natalità, lungi dall’essere un problema meramente demografico, rappresenta un investimento nel capitale umano del futuro, un presupposto fondamentale per la competitività a lungo termine. Un sistema educativo moderno e inclusivo, capace di formare competenze allineate alle esigenze del mercato del lavoro, è altrettanto cruciale. L’innovazione, intesa non solo come progresso tecnologico, ma anche come cambiamento culturale e di processo, deve diventare un motore inarrestabile di crescita. E il sostegno alle giovani imprese, veri e propri laboratori di idee e di creatività, è essenziale per garantire il ricambio generazionale e l’affermazione di nuovi modelli di business.In un mondo in rapida trasformazione, dove il modello americano appare sempre più incerto e fragile, l’Italia ha l’opportunità – e la responsabilità – di costruire un nuovo sogno, un’identità forte e distintiva, basata sui propri valori e sulle proprie eccellenze. Un sogno che non si fonda su illusioni o promesse facili, ma su scelte coraggiose, investimenti mirati e una visione di lungo termine. Un sogno che sappia coniugare tradizione e innovazione, pragmatismo e ambizione, sostenibilità economica e progresso sociale. La sfida è aperta, e il tempo per agire è adesso.
Giovani Imprenditori Confindustria: Un Appello per il Futuro dell’Italia
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