Un’Epoca Nuova per il Giro dell’Appennino: L’Affermazione del Ciclismo Femminile e un Simbolo di SperanzaIl 24 giugno segnerà una pietra miliare nel panorama ciclistico italiano, con la prima edizione femminile del Giro dell’Appennino, un evento di 92,5 chilometri che collegherà Novi Ligure a Genova, via XX Settembre. L’introduzione di questa competizione femminile, che giunge a distanza di ben 86 anni dall’istituzione dell’edizione maschile, non è semplicemente un’aggiunta al calendario sportivo, ma rappresenta un atto di riscatto, un’inversione di tendenza e un potente segnale di progresso sociale.Silvano Parodi, presidente dell’U.S. Pontedecimo ciclismo, sottolinea con orgoglio la concretizzazione di un sogno coltivato per anni, esprimendo anche un rammarico per il tempo trascorso prima di riuscire a coronare questo obiettivo. L’evento si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione dello sport come motore di inclusione e di emancipazione femminile, un tema particolarmente significativo in vista del riconoscimento della Liguria come Regione Europea dello Sport nel 2025.Simona Ferro, assessore allo sport e alle pari opportunità della Regione Liguria, evidenzia come questa iniziativa sia coerente con l’impegno regionale a promuovere l’innovazione e l’uguaglianza, creando opportunità uniche per le atlete e per l’intera comunità. Il Giro dell’Appennino donne incarna i valori fondamentali dello sport: la resilienza, la determinazione, la collaborazione e la capacità di superare i propri limiti.La cerimonia di presentazione, tenutasi presso la sede genovese di Bper Banca, ha visto anche l’assegnazione del terzo “Appennino Rosa”, un prestigioso riconoscimento dedicato a donne che si sono distinte nel mondo del ciclismo. Quest’anno il premio è andato ad Alessandra Cappellotto, una figura emblematica per lo sport italiano, prima donna italiana a conquistare il titolo di campionessa del mondo su strada nel 1997, e oggi instancabile promotrice dell’emancipazione femminile attraverso il ciclismo nei paesi in via di sviluppo con la sua associazione “Road to Equality”.La storia di Alessandra Cappellotto è particolarmente toccante. Nel 2021, dimostrando un coraggio e una sensibilità straordinari, ha contribuito a salvare cinque cicliste afgane dalla persecuzione, facilitandone il trasferimento in Italia. Due di queste atlete hanno poi avuto l’onore di rappresentare l’Italia alle Olimpiadi di Parigi, testimoniando il potere trasformativo dello sport e l’importanza di offrire opportunità a chi ne è stato privato.Ricevendo il premio, Alessandra Cappellotto ha espresso un profondo senso di onore e ha ribadito il suo fermo convincimento nel potenziale dello sport come strumento di cambiamento sociale. “Lo sport è qualcosa che unisce, che ispira e che può davvero salvare vite,” ha affermato. La sua testimonianza è un invito a guardare allo sport non solo come spettacolo, ma come forza positiva capace di costruire un mondo più giusto e inclusivo, un mondo in cui ogni persona, indipendentemente dal genere o dall’origine, possa realizzare il proprio potenziale. Il Giro dell’Appennino donne non è solo una gara, ma un messaggio di speranza e di cambiamento.
Giro dell’Appennino al femminile: una storia di riscatto e speranza.
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