La recente ondata di maltempo che ha investito Arenzano sabato sera ha lasciato un segno profondo, manifestandosi con una grandinata di eccezionale intensità. I chicchi, paragonati a palle da tennis per le loro dimensioni, hanno inferto danni ingenti alle coltivazioni agricole, un evento che Coldiretti sta attivamente monitorando e per il quale si sta mobilitando per offrire supporto alle aziende colpite.Paolo Campocci, direttore di Coldiretti Genova, descrive l’evento come un’irruzione improvvisa e di una violenza inusuale, sottolineando come le prime segnalazioni indichino che le aree più colpite siano le coltivazioni situate nell’entroterra, in particolare quelle dedicate alla produzione orticola. Questo fenomeno, lungi dall’essere un caso isolato, si configura come un ulteriore, tangibile campanello d’allarme che denuncia le conseguenze sempre più marcate del cambiamento climatico sull’agricoltura ligure. L’incremento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi come questo, sta erodendo la resilienza del settore primario, mettendo a repentaglio anni di investimenti e di lavoro sul campo.Luca Dalpian, presidente di Coldiretti Genova, aggiunge una prospettiva cruciale: il territorio ligure, per sua natura fragile e spesso soggetto a rischi idrogeologici, è particolarmente vulnerabile a questo tipo di impatti. Le aziende agricole, sovente di piccole dimensioni e con margini operativi ristretti, si trovano ad affrontare una sfida ancora più complessa. La perdita delle colture non è solo una questione economica, ma incide direttamente sulla capacità di preservare il territorio, di garantire la continuità delle attività agricole e di sostenere l’economia locale. Il presidio agricolo, infatti, svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione del dissesto idrogeologico e nella salvaguardia del paesaggio.L’episodio di Arenzano evidenzia l’urgenza di implementare politiche di prevenzione più efficaci e di fornire un sostegno strutturale alle imprese agricole. Non si tratta solo di tamponare i danni post-evento, ma di investire in sistemi di allerta precoce, in infrastrutture di protezione e in pratiche agricole sostenibili che consentano di mitigare gli effetti del cambiamento climatico e di rafforzare la resilienza del settore primario. È necessario un approccio integrato che coinvolga istituzioni, mondo agricolo e comunità locale, per garantire la salvaguardia del patrimonio agricolo ligure e il futuro delle sue tradizioni. La capacità di adattamento e l’innovazione tecnologica rappresentano le chiavi per affrontare le sfide del futuro e per garantire la sopravvivenza dell’agricoltura in un contesto climatico sempre più instabile.
Grandine ad Arenzano: Danni Agricoli e Allarme Clima in Liguria
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