Dal 2024 al 27 agosto 2025, il Meeting per l’Amicizia tra i Popoli di Rimini ospiterà “Homo Faber: Invenzioni e scoperte di nuovi materiali”, un’occasione unica per esplorare la profonda relazione tra ingegno umano e innovazione scientifica.
L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) figura tra gli enti protagonisti, offrendo una finestra privilegiata sui fronti più avanzati della ricerca sui materiali.
L’iniziativa, nata dall’impulso del ricercatore Francesco Mambretti, attivo nell’unità di ricerca Atomistic Simulations guidata dal professor Michele Parrinello e vicepresidente di Euresis, un’associazione scientifica no-profit, vede la collaborazione di Sergio Riva (CNR) e Annamaria Naggi (Istituto Chimico Ronzoni) nel coordinamento generale.
La mostra di quest’anno si concentra su un tema cruciale: la genesi dei materiali innovativi, elementi che hanno radicalmente rimodellato le nostre vite e continuano a farlo.
Dalla ubiquità della plastica alle straordinarie capacità dei superconduttori, passando per i progressi nella biocompatibilità e l’eccezionale versatilità del grafene, il percorso espositivo intende illustrare come l’uomo, spinto da necessità pragmatiche o guidato da serendipità, sia in grado di concepire e sintetizzare materiali che trascendono le configurazioni naturali, pur rimanendo rigorosamente ancorati alle leggi fondamentali della fisica e della chimica.
Il contributo dell’IIT si articola in una serie di installazioni e dimostrazioni.
L’unità di ricerca Smart Materials, sotto la direzione di Athanassia Athanassiou, presenterà materiali all’avanguardia, mentre i celebri cavatappi Alessi, frutto di una collaborazione innovativa tra IIT e Novacart SpA, esemplificano la trasformazione di scoperte scientifiche in prodotti industriali tangibili attraverso la startup Alkivio Srl Benefit.
BeDimensional, una scale-up di successo nata dall’IIT, esporrà una selezione di materiali avanzati, tra cui grafene in polvere, pannelli termici e batterie, testimonianza diretta della capacità dell’Istituto di tradurre la ricerca di base in soluzioni applicative concrete.
A completare il quadro, Liberato Manna, coordinatore dell’unità di ricerca Nanochemistry, interverrà nell’incontro “I materiali che non c’erano.
Invenzioni e scoperte”, offrendo una prospettiva ampia e stimolante sul ruolo chiave dei materiali come motore del progresso umano e come elementi costitutivi di un futuro sostenibile, dove l’innovazione continua a plasmare il nostro mondo.
L’iniziativa si propone di stimolare la riflessione sull’importanza della ricerca scientifica e sulla sua capacità di affrontare le sfide globali.