Il peso di un silenzio.
È questo che ancora, a distanza di tempo, si riaccende nelle menti di chi condivise l’angoscia di quei giorni.
Ricordo una sequenza di suoni, l’insistente squillo del telefono che fendva l’aria, un suono che diventava la colonna sonora della speranza e del terrore.
In quell’intervallo, in quell’attesa sospesa, si concentrava il sentimento più profondo: l’amore per chi si cercava, intrecciato alla paura viscerale di non udire una voce, di non ricevere un segno di vita.
Come si può, veramente, concepire l’abisso di un vuoto così profondo? Si parla di una ferita aperta sulla città, ed è un’affermazione vera, ma insufficiente per chi non ha sperimentato il trauma di quel silenzio.
Un silenzio che non è mera assenza di suono, ma un carico emotivo insopportabile, una negazione di esistenza.
In questo momento di commemorazione, all’interno del Memoriale stesso, noi, come comunità, ci stringiamo a chi ha subito tale perdita, offrendo la nostra vicinanza non con parole di conforto banali, ma con un impegno concreto.
L’impegno si traduce nella volontà di infondere nuova linfa vitale al Memoriale, non solo come luogo di ricordo, ma come spazio di riflessione e di crescita.
Vogliamo che le scuole lo integrino nel loro percorso educativo, trasformandolo in una tappa obbligata.
Immaginiamo bambini, ragazzi, adolescenti che, confrontandosi con la storia, comprendano l’importanza cruciale della sicurezza, della prevenzione, della responsabilità collettiva.
Questo Memoriale non deve essere una fredda esposizione di eventi tragici, bensì un catalizzatore di consapevolezza.
Attraverso narrazioni adeguate all’età, attraverso laboratori partecipativi, attraverso l’esplorazione di tematiche complesse come l’ingegneria, la politica, la gestione del rischio, possiamo offrire ai giovani strumenti per interpretare il passato e costruire un futuro più sicuro.
Dobbiamo trasformare il dolore in opportunità, l’angoscia in azione, la memoria in lezione.
Il silenzio che ci ha investiti non deve essere dimenticato, ma trasformato in un monito costante, un faro che illumina il cammino verso un mondo più resiliente e attento alle fragilità della vita.
Questo è il nostro impegno, la nostra promessa.