Un manto di fumo denso ha avvolto le pendici montane di Diano Marina fin dalle prime ore del mattino, segnalando l’innesco di un incendio di vaste proporzioni.
La zona colpita, situata nelle aree di Diano Calderina e Varcavello, si estende dietro il cimitero comunale, un paesaggio tipicamente caratterizzato da boschi misti e aree di pascolo, ora minacciate dall’avanzata delle fiamme.
La velocità con cui l’incendio si è propagato ha destato particolare allarme, spingendo le autorità a mobilitare immediatamente risorse significative.
Squadre dei vigili del fuoco provenienti da Imperia e Sanremo stanno operando incessantemente, affiancate da un corpo di volontari locali, esperti conoscitori del territorio e fondamentali per l’accesso a zone impervie.
L’intervento aereo, cruciale per la gestione di un evento di tale portata, è garantito da due elicotteri impegnati in attività di ricognizione e lancio di acqua, mentre un contingente di otto unità di rinforzo provenienti da Genova è in viaggio per supportare le operazioni.
Le cause dell’incendio restano ancora oggetto di indagine, ma l’ipotesi più accreditata al momento è quella di un “fuoco di pulitura” – pratiche agricole tradizionali che prevedono l’incendio controllato di residui vegetali – sfuggito al controllo.
Questa pratica, sebbene in alcuni casi permessa sotto stretto controllo e con autorizzazione, presenta intrinsecamente un alto rischio, soprattutto in condizioni di vento e temperature elevate, fattori che hanno sicuramente contribuito alla rapida espansione delle fiamme.
La priorità assoluta delle operazioni di soccorso è la salvaguardia delle persone e dei beni.
L’avanzata delle fiamme si è fatta sentire in prossimità di diverse abitazioni, creando un clima di apprensione tra la popolazione residente.
Fortunatamente, grazie all’efficace azione di contenimento implementata dai soccorritori, è stato possibile creare una “scudo umano” attorno alle case, impedendo che le fiamme raggiungessero gli edifici.
Questo intervento tempestivo ha evitato l’esodo di residenti e danni strutturali significativi.
L’evento sottolinea, ancora una volta, la vulnerabilità degli ecosistemi montani di fronte a eventi incendiari, aggravata dai cambiamenti climatici che intensificano ondate di calore e periodi di siccità.
La rapida propagazione del fuoco evidenzia la necessità di una maggiore sensibilizzazione sulle pratiche agricole e forestali sostenibili, nonché di un potenziamento dei sistemi di prevenzione e monitoraggio del territorio.
L’azione congiunta di vigili del fuoco, volontari, e forze aeree rappresenta un esempio di resilienza e cooperazione, ma non può prescindere da una riflessione più ampia sulle cause profonde e sulle strategie di mitigazione del rischio incendio.






