Una ventosa ondata di verifiche giudiziarie investe il Palazzo Comunale di Genova, precisamente le sedi operative del complesso edilizio soprannominato “Matitone”, simbolo dell’architettura contemporanea cittadina. L’inchiesta, che si configura come un’indagine complessa e ramificata, coinvolge figure di spicco all’interno dell’amministrazione pubblica locale, scuotendo le fondamenta del sistema di governance.Al centro dell’attenzione, e sottoposti a perquisizioni mirate, figurano Sergio Gambino, ex assessore comunale con deleghe alla protezione civile e oggi consigliere comunale eletto sotto le insegne di Fratelli d’Italia, e Gianluca Giurato, a capo del corpo di Polizia Locale, figura chiave nella gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza urbana. L’intensità dell’indagine, orchestrata dalla Squadra Mobile e coordinata dai magistrati Federico Manotti, Arianna Ciavattini e Sabrina Monteverde, suggerisce la gravità delle accuse mosse.L’indagine si articola in due filoni distinti, pur intrecciati da possibili collegamenti e sovrapposizioni. Il primo riguarda presunte attività di corruzione, ipotizzando il compiacimento di funzionari pubblici in cambio di vantaggi indebiti. Questo aspetto solleva interrogativi sull’integrità dei processi decisionali e sulla trasparenza nell’assegnazione di appalti e incarichi. Il secondo filone, incentrato sul falso ideologico, implica la manipolazione di documenti ufficiali, con conseguenze potenzialmente gravi per la validità di atti amministrativi e la correttezza delle procedure legali.Le accuse specifiche che gravano su Sergio Gambino ruotano attorno alla presunta corruzione, insinuando un coinvolgimento in pratiche illecite volte ad ottenere benefici personali o di terzi. Gianluca Giurato, invece, è al centro dell’indagine per presunta rivelazione di segreti d’ufficio, una violazione della legge che compromette la riservatezza di informazioni sensibili e può ostacolare le indagini in corso. L’intervento dei magistrati, con la discesa della Squadra Mobile nei locali comunali, rappresenta un momento di particolare tensione per l’amministrazione genovese. Le perquisizioni sono finalizzate alla raccolta di prove concrete, documenti compromettenti, intercettazioni telefoniche e qualsiasi elemento utile a ricostruire la dinamica dei fatti e a chiarire i ruoli dei soggetti coinvolti.L’inchiesta si colloca in un contesto di crescente attenzione all’etica pubblica e alla legalità, ponendo l’accento sulla necessità di garantire la trasparenza e la responsabilità nell’esercizio delle funzioni amministrative. Le conseguenze di questa vicenda si estenderanno ben oltre gli attuali indagati, potenzialmente influenzando il clima politico locale e sollecitando una revisione dei meccanismi di controllo interno e delle procedure di prevenzione della corruzione all’interno del Comune di Genova. L’esito dell’indagine determinerà non solo le sorti dei singoli coinvolti, ma anche la percezione di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni.
Inchiesta a Genova: perquisizioni al Comune, coinvolti assessori e polizia locale
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