giovedì 28 Agosto 2025
23 C
Genova

Inchiesta a Genova: Sospesa l’attività della casa maternità Le Maree

L’attività della casa maternità “Le Maree”, situata nel quartiere Foce di Genova, è al centro di un’indagine giudiziaria che ha portato alla conclusione delle indagini preliminari a carico di quattro ostetriche.
Il caso, intricato e delicato, solleva interrogativi cruciali sull’esercizio dell’assistenza ostetrica al di fuori delle strutture ospedaliere e cliniche private, e sulla complessità normativa che regola tali attività.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Longo, hanno riguardato la presunta gestione non autorizzata del centro, che offriva supporto alle coppie durante la gravidanza e nel travaglio, un’assistenza che, fino alla sospensione, prevedeva anche l’assistenza al parto.
L’accusa contesta alle ostetriche non solo l’operato senza le necessarie autorizzazioni comunali, ma anche il sospetto di esercizio abusivo della professione e la detenzione di farmaci, alcuni di essi scaduti e conservati in condizioni inadeguate, configurando potenzialmente reati di ricettazione e commercio illegale di medicinali.

La vicenda aveva precedentemente visto un’archiviazione, disposta dal pm Arianna Ciavattini, successivamente riaperta a seguito di una nuova informativa fornita dai comandi dei Nas (Nuclei Antisofisticazione e Medicina Preventiva).

L’elemento cardine della questione risiede nella legislazione regionale ligure, che non contempla la possibilità di autorizzare l’apertura di case maternità, strutture sanitarie che offrono assistenza al parto e cura post-parto sia per la madre che per il neonato, al di fuori del perimetro ospedaliero o delle cliniche private.

Il sequestro preventivo disposto a marzo dell’anno scorso, poi revocato con la sola limitazione del divieto di assistere i parti, evidenzia la difficoltà di bilanciare il diritto all’assistenza sanitaria personalizzata e il rispetto delle normative a tutela della sicurezza dei pazienti.
L’assenza di autorizzazione, secondo l’accusa, compromette la possibilità per gli organi di controllo di esercitare qualsiasi forma di vigilanza, creando un vuoto normativo che potrebbe mettere a rischio la salute pubblica.

Importante sottolineare che, in seguito a scrupolosi accertamenti, è stato escluso un nesso causale tra le lesioni riscontrate in nove neonati nati nel centro e le modalità di assistenza ricevuta.

Nonostante ciò, l’inchiesta solleva interrogativi fondamentali sull’interpretazione e l’applicazione delle leggi sanitarie, sulla necessità di una regolamentazione più chiara delle attività di assistenza ostetrica al di fuori delle strutture convenzionali, e sulla responsabilità professionale di chiunque operi in questo delicato ambito.
Le ostetriche, assistite dal legale Francesca Pastore, hanno ora la possibilità di presentare memorie difensive e decidere se essere ascoltate durante la fase istruttoria.

Author:

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -