Nel cuore del Tigullio, sulle pendici del monte Penna, una drammatica emergenza ha coinvolto un giovane di venticinque anni, appassionato cercatore di funghi.
L’incidente, verificatosi nelle prime ore del mattino, ha visto il ragazzo precipitare in un burrone di notevole profondità, superando i cinquanta metri.
La gravità della situazione è stata immediatamente percepita dall’amico, che lo accompagnava nella ricerca e, non ricevendo risposta alle sue chiamate, ha prontamente allertato i soccorsi.
La chiamata all’amico, in stato di profondo shock, ha innescato una complessa operazione di soccorso.
La difficoltà di accesso alla zona, caratterizzata da un terreno impervio e ripido, ha rappresentato una sfida significativa per le squadre intervenute.
Le condizioni ambientali, tipiche di un territorio montuoso e spesso avvolto da nebbia, hanno ulteriormente complicato le operazioni.
La necessità di coordinare diverse forze – i vigili del fuoco di Chiavari, il 118 di Lavagna e i carabinieri di S.
Maria del Taro – ha richiesto una comunicazione efficace e una pianificazione meticolosa.
L’impiego dell’elicottero “Drago” si è rivelato fondamentale per raggiungere l’amico, in attesa di notizie sul destino del compagno.
La capacità di sorvolare il terreno inaccessibile ha permesso di fornire assistenza immediata e di estrarre l’uomo dallo scenario traumatico, trasportandolo in sicurezza al rifugio di Prato Mollo, punto strategico per la gestione delle emergenze in alta quota.
Successivamente, è stato trasferito all’ospedale di Lavagna per ulteriori accertamenti e cure.
L’evento solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza dei ricercatori di funghi, un’attività sempre più popolare che, però, espone a rischi significativi in ambienti montani.
La conformazione del territorio, spesso caratterizzata da dirupi e sentieri poco segnalati, rende indispensabile un’attenta valutazione dei rischi, l’adozione di adeguate precauzioni – come l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e la comunicazione delle proprie intenzioni – e la consapevolezza dei limiti delle proprie capacità.
La tragedia del monte Penna rappresenta un monito per tutti coloro che amano la montagna, ricordando l’importanza del rispetto per la natura e della prudenza in ogni circostanza.
La tempestività e la professionalità dei soccorritori, unitamente alla disponibilità di risorse specializzate come l’elicottero, hanno permesso di evitare conseguenze ancora più gravi in una situazione di estrema difficoltà.