Un episodio di intossicazione alimentare di vasta portata ha colpito il centro di Genova, causando il ricovero ospedaliero di diciotto persone, tra cui individui di età molto diverse, dai giovani adulti ai meno giovani.
L’incidente, verificatosi in un rinomato bar cittadino, si è manifestato in due ondate distinte, generando apprensione e mobilitando immediatamente i soccorsi sanitari e le forze dell’ordine.
La prima fase dell’evento ha visto un gruppo di dieci colleghi, riuniti per la pausa pranzo, consumare pasti a base di pesce e verdure.
Inizialmente, una donna di circa trent’anni è stata la prima a manifestare sintomi allarmanti, rapidamente seguita dal resto della comitiva.
La rapidità e l’intensità dei sintomi hanno richiesto l’intervento immediato e il trasferimento in codice rosso, il livello di emergenza più elevato, all’ospedale Galliera, dove sono stati disposti esami approfonditi per accertarne le cause e l’estensione dei danni.
A distanza di poco tempo, un secondo gruppo di otto persone, anch’esso frequentatore abituale del bar, ha iniziato a presentare segnali di intossicazione alimentare.
La loro età variava notevolmente, coprendo un range tra i 67 e i 25 anni, sottolineando la potenziale vulnerabilità di diverse fasce demografiche in caso di contaminazione alimentare.
Questi otto individui sono stati trasportati in codice giallo, ovvero un livello di gravità intermedio, in diversi presidi ospedalieri: Galliera, l’ospedale Evangelico di Voltri e Villa Scassi.
L’evento ha immediatamente innescato un’indagine congiunta e multidisciplinare.
Sul luogo sono intervenuti tempestivamente la Polizia Locale, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Medicina Preventiva (NAS) e gli ispettori della ASL3, con l’obiettivo di ricostruire l’accaduto, identificare la fonte della contaminazione e prevenire ulteriori rischi per la salute pubblica.
Le indagini si concentrano sull’analisi approfondita degli alimenti serviti nel bar, con particolare attenzione al pesce e alle verdure consumate dai gruppi colpiti.
Verranno eseguiti test di laboratorio per rilevare la presenza di tossine batteriche, agenti chimici contaminanti o altre sostanze nocive.
Si sta inoltre valutando l’igiene delle strutture, le procedure di manipolazione degli alimenti e la formazione del personale.
L’obiettivo è stabilire se la contaminazione sia derivata da un errore umano, da una problematica nella catena di approvvigionamento o da una condizione igienico-sanitaria preesistente nel bar.
Questo incidente mette in luce l’importanza cruciale della sicurezza alimentare e della vigilanza costante lungo tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione e alla preparazione dei pasti.
Richiama l’attenzione sulla necessità di implementare rigorosi controlli e standard igienici per proteggere la salute dei consumatori e prevenire episodi simili in futuro.
Il caso sta generando preoccupazione nella comunità locale e sollecita un impegno collettivo per garantire la sicurezza alimentare e la trasparenza nelle attività commerciali.






