giovedì 16 Ottobre 2025
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La Spezia, aggressione al carcere: allarme per il sistema penitenziario.

Un atto di inaudita violenza ha scosso il carcere di La Spezia, riportando alla luce le profonde criticità che affliggono il sistema penitenziario italiano.

Un detenuto, già noto per precedenti comportamenti aggressivi e proveniente dal carcere di Genova Marassi, ha tentato di sgozzare un compagno recluso addetto alla distribuzione delle razioni alimentari, colpendolo alla gola con un frammento di neon. L’intervento tempestivo e risolutivo della polizia penitenziaria ha evitato conseguenze ben più gravi, salvando la vita del detenuto che è stato immediatamente trasportato in ospedale, dove i medici hanno constatato la stretta vicinanza del colpo all’arteria carotide.
L’episodio, denunciato con allarme dal segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Fabio Fabani, non è un evento isolato, ma il tragico culmine di una situazione di crescente tensione e pericolosità all’interno dell’istituto.
L’aggressione, perpetrata da un detenuto con una storia di violenza pregressa, solleva interrogativi urgenti sulla capacità del sistema di gestire e contenere profili ad alto rischio.

La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di sovraffollamento e di riorganizzazione del carcere, con la riapertura di reparti ristrutturati che hanno determinato un aumento significativo della popolazione detenuta, attualmente attestata a 190 unità.

Questo incremento, unito alla presenza di detenuti particolarmente pericolosi, ha accentuato le difficoltà operative e ha messo a dura prova le risorse umane e materiali a disposizione della polizia penitenziaria.
Il rappresentante sindacale, affiancato da altri esponenti istituzionali, lancia un appello urgente per un intervento risolutivo, sottolineando l’inadeguatezza della gestione attuale.
Non si tratta più di rimedi parziali o di soluzioni temporanee, ma di una revisione profonda e strutturale del sistema, che preveda un maggiore rigore nella gestione dei detenuti violenti, l’implementazione di protocolli di sicurezza più efficaci e un potenziamento del personale di polizia penitenziaria.
L’istituto di La Spezia, come molti altri in Italia, necessita di un piano di intervento mirato e tempestivo, volto a garantire la sicurezza degli agenti, la riabilitazione dei detenuti e la tutela della legalità all’interno delle mura carcerarie.
La tragedia di oggi non deve essere un semplice episodio di cronaca, ma un campanello d’allarme che stimoli un dibattito costruttivo e produca azioni concrete per migliorare le condizioni di vita e di lavoro nel sistema penitenziario italiano, evitando che simili atti di violenza si ripetano.

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