La Spezia, penitenziario in trasformazione: un’espansione strutturale che solleva urgenti interrogativi sulla sicurezza e sul benessere di detenuti e personale.
L’istituto, destinato ad accogliere un numero significativamente maggiore di persone, vede la sua capienza incrementata di circa novanta posti, passando da un totale di 133 a superare le 220 unità.
L’inaugurazione di un nuovo padiglione, articolato su tre piani più un piano terra, rappresenta un intervento strutturale che, pur mirando a rispondere a esigenze di spazio, amplifica un problema preesistente: la gravissima carenza di personale della Polizia Penitenziaria.
Secondo i dati forniti dal sindacato Uilpa, un segnale d’allarme inequivocabile, il fabbisogno di agenti previsto, pari a 133 unità, è drasticamente inferiore alla realtà operativa, che ne registra solo 114.
Questa disparità si traduce in un sovraccarico di lavoro insostenibile per il personale esistente, che si trova a fronteggiare un’immediata e significativa pressione con l’arrivo dei primi trenta detenuti in più previsti per domani.
L’incremento della popolazione carceraria, che porterà il numero totale di detenuti a superare le duecento unità, impatterà negativamente su ogni settore dell’istituto, dalla sorveglianza alla gestione dei servizi, fino all’assistenza sanitaria e all’orientamento al reinserimento sociale.
La questione non è meramente quantitativa, ma tocca aspetti cruciali di sicurezza e dignità umana.
Un rapporto numerico sbilanciato tra personale e detenuti compromette l’efficacia delle misure di controllo, aumenta il rischio di tensioni e incidenti, e limita l’opportunità di offrire un adeguato supporto ai detenuti nel percorso di riabilitazione.
La carenza di personale incide direttamente sulla possibilità di implementare programmi di formazione professionale, attività culturali e sportive, e iniziative di mediazione sociale, elementi essenziali per contrastare la recidiva e favorire un reale percorso di cambiamento.
La Uilpa Polizia Penitenziaria sollecita, pertanto, un intervento urgente e mirato, chiedendo l’immissione immediata di almeno venti unità aggiuntive di personale.
Si tratta di una necessità impellente, non solo per garantire la sicurezza all’interno del penitenziario, ma anche per preservare la salute fisica e psichica degli operatori, spesso esposti a condizioni di lavoro estremamente stressanti.
L’espansione del carcere della Spezia rappresenta un’occasione per ripensare il modello penitenziario, puntando su un approccio più umano, efficace e orientato alla risocializzazione, ma solo a patto di investire adeguatamente in risorse umane e in politiche di supporto alla riabilitazione.
La sicurezza del carcere, la sicurezza della società, passa anche attraverso la sicurezza e il benessere del personale che vi opera.