giovedì 9 Ottobre 2025
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Lavoro in crisi: sindacati e magistrati al fronte per i diritti.

L’emergenza che attanaglia il mondo del lavoro italiano richiede un’azione sinergica tra magistratura e sindacato, pilastri fondamentali per garantire la salvaguardia dei diritti costituzionali e la piena attuazione della legislazione vigente.
Lo ha sottolineato Maurizio Calà, Segretario Generale della CGIL Liguria, durante un convegno dedicato alla tutela dei lavoratori, un’occasione per riflettere su un quadro allarmante.

La fragilità del lavoratore, sempre più esposto a dinamiche precarie e a condizioni di lavoro insostenibili, impone un ripensamento radicale delle politiche e delle pratiche attuali.

La trasformazione profonda del sistema economico, accelerata da logiche globali e digitali, ha generato forme di lavoro flessibile che, spesso, si traducono in una erosione dei diritti e una crescente vulnerabilità.

Riforme legislative come il Jobs Act, pur con le loro pretese di modernizzazione, hanno contribuito ad ampliare il divario tra lavoratori stabili e precari, alimentando un senso di insicurezza e frustrazione diffuso.

L’aumento drammatico degli incidenti mortali e degli infortuni sul lavoro in Liguria, con un incremento del 55% quest’anno e un numero di infortuni pari a 18.000 nel 2024, rappresenta una ferita aperta nel tessuto sociale ed economico del territorio.
Questi dati, uniti alla carenza di controlli – con sole 1.300 ispezioni su salute e sicurezza per 133.000 aziende – suggeriscono un sistema permissivo, un clima di impunità che incoraggia comportamenti irresponsabili e mette a rischio la vita dei lavoratori.

Oltre alla sicurezza fisica, la tutela dei lavoratori deve abbracciare anche la dimensione economica e psicologica.
La compressione salariale, l’aumento del carico di lavoro, la pressione per la produttività e il fenomeno del mobbing rappresentano forme subdole di sfruttamento che minano la dignità e il benessere dei lavoratori.

È necessario promuovere una cultura del lavoro basata sul rispetto, sulla collaborazione e sulla condivisione dei valori, dove il profitto non sia l’unico obiettivo da perseguire.
La magistratura e il sindacato, con le loro competenze e la loro autorevolezza, hanno il dovere di agire in modo coordinato, promuovendo la consapevolezza dei diritti, rafforzando i meccanismi di controllo e vigilanza, e sollecitando interventi legislativi che garantiscano una maggiore protezione dei lavoratori.
La giustizia non deve essere solo un rimedio per i danni subiti, ma un deterrente per comportamenti illegali e irresponsabili.
La riaffermazione dei diritti del lavoro è una condizione imprescindibile per un futuro più giusto, equo e sostenibile per tutti.

È imperativo contrastare l’abuso di potere e la precarietà, favorendo un modello di sviluppo che metta al centro la persona e la sua dignità.

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