La Liguria si trova di fronte a una svolta cruciale per il suo settore agricolo, con circa cinquanta aziende produttrici di cannabis light a rischio di chiusura a seguito delle restrizioni introdotte dal Decreto Sicurezza.
Questa situazione, che impatta direttamente su un ecosistema economico ben più ampio, coinvolge anche le realtà di trasformazione del prodotto, dando vita a un indotto occupazionale stimato tra le ottocento e le mille persone, per una produzione lorda regionale che supera il milione di unità.
La situazione è resa ancora più complessa dall’incertezza normativa che grava sull’intero comparto.
La decisione del Consiglio di Stato di deferire la questione della compatibilità del divieto italiano sulle infiorescenze alla Corte di Giustizia Europea rappresenta un punto di svolta, un atto di responsabilità che apre a una valutazione esterna e potenzialmente più equa.
Confagricoltura Liguria sottolinea come il giudizio dell’organismo giuridico comunitario sia essenziale per definire un quadro normativo stabile e coerente, fondamentale per la crescita e la sostenibilità di un settore agricolo in rapida evoluzione.
Il deferimento al vaglio europeo non è solo una questione legale, ma una vera e propria battaglia per la dignità e il riconoscimento di una filiera agricola che, nonostante le restrizioni, ha dimostrato il suo potenziale innovativo e la sua capacità di creare valore aggiunto.
Il vicepresidente del gruppo di lavoro Lino e Canapa del Copa-Cogeca, Jacopo Paolini, esprime grande soddisfazione per questa decisione, auspicando una valutazione che tenga conto della realtà europea e delle sue dinamiche.
È importante ricordare che la canapa industriale, a tutti gli effetti, è un prodotto agricolo riconosciuto dall’Unione Europea.
Questa qualificazione è stata recentemente ribadita durante i triloghi in Commissione Europea sulla riforma della Politica Agricola Comune (PAC) post-2027, confermando la piena legittimità della coltivazione e della commercializzazione dell’intera pianta, nel rispetto delle varietà registrate e con livelli di THC inferiori allo 0,3%.
La Liguria, con il suo know-how e la sua vocazione agricola, ha le carte in regola per diventare un polo di eccellenza nella coltivazione e nella trasformazione della canapa industriale, contribuendo alla crescita economica del territorio e alla creazione di nuovi posti di lavoro.
La decisione della Corte di Giustizia Europea sarà determinante per sbloccare il potenziale di questo settore e garantire un futuro di sviluppo sostenibile per le aziende liguri e per l’intera filiera italiana.
L’attesa del verdetto europeo si accompagna alla speranza di un quadro normativo che valorizzi le specificità del prodotto e le competenze degli operatori, aprendo la strada a nuove opportunità di crescita e innovazione.







