giovedì 9 Ottobre 2025
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Genova

Liguria: Emergenza Vigili del Fuoco, carenza del 30% a rischio sicurezza.

La Liguria si trova ad affrontare una criticità emergente nel sistema di protezione civile: una carenza di personale dei Vigili del Fuoco che, secondo stime recenti, si attesta intorno al 30% rispetto al fabbisogno previsto.
Questa situazione, ampiamente denunciata e ora oggetto di un’iniziativa formale in Consiglio Regionale, non è un mero dato statistico, ma si traduce in un impatto concreto sulla sicurezza e sull’efficacia degli interventi in tutta la regione.
L’emergenza, lungi dall’essere un fenomeno isolato, si manifesta con particolare acuziezza in centri strategici come Savona, Albenga e Finale Ligure, dove le rappresentanze sindacali segnalano organici drasticamente ridotti, arrivando a configurare una situazione di “minimi storici”.
Questa riduzione, legata a dinamiche complesse che coinvolgono finanziamenti e pianificazioni a livello nazionale e regionale, sta mettendo a dura prova la capacità di risposta del corpo dei Vigili del Fuoco, con il rischio concreto di compromettere servizi essenziali.
L’impegno richiesto a livello regionale, come evidenziato dall’ordine del giorno presentato in Consiglio, mira a sollecitare l’intervento della Giunta Bucci attraverso la Conferenza Stato-Regioni.

L’obiettivo primario è l’ottenimento di risorse economiche aggiuntive, indirizzate alla direzione regionale dei Vigili del Fuoco, al fine di tamponare immediatamente le carenze organiche.
Tale intervento, ancorato ai principi contrattuali di riferimento, si affianca alla richiesta di una revisione delle future mobilità nazionali, con l’obiettivo di un aumento del personale in linea con le piante organiche previste.
Le conseguenze tangibili di questa carenza si manifestano in diverse aree del territorio ligure.

A Genova, ad esempio, si registra una riduzione significativa dei nuclei sommozzatori operativi, con solo due team attivi su quattro previsti, e una carenza cronica nel personale portuale.

La Spezia presenta un quadro simile, con un solo nucleo sommozzatori in funzione su quattro.
A Savona, il nucleo nautico, che dovrebbe garantire una copertura continua con 26 specialisti, è ridotto drasticamente, con la sospensione di due turni su quattro a partire da marzo.
Il Ponente Ligure e Finale Ligure subiscono conseguenze analoghe, con la sospensione di interi turni a causa della mancanza di personale.
Questa situazione non solo comporta un aumento esponenziale dei turni di straordinario, con ripercussioni negative sulla qualità della vita e sulla salute del personale, ma si traduce anche in una riduzione delle ferie, in carichi di lavoro insostenibili e, soprattutto, in un pericoloso compromesso della sicurezza, sia per gli operatori che per la cittadinanza.
La capacità di intervento tempestivo ed efficace in situazioni di emergenza, come incendi, allagamenti o calamità naturali, è direttamente proporzionale alla disponibilità di personale adeguatamente formato e attrezzato.
La carenza attuale, pertanto, rappresenta un rischio inaccettabile che richiede un’azione urgente e coordinata a tutti i livelli istituzionali.
La tutela della sicurezza dei cittadini liguri è un imperativo che non può essere sacrificato sull’altare di tagli e razionalizzazioni a breve termine.

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