La Liguria si posiziona in una situazione delicata nel panorama italiano per quanto riguarda il consumo di tabacco e prodotti correlati, come emerge dai dati del sistema Passi dell’Istituto Superiore di Sanità, in concomitanza con la Giornata Mondiale senza Tabacco. Il 24.2% della popolazione ligure, nel biennio 2023-2024, si attesta come fumatore abituale, avendo consumato almeno 100 sigarette nel corso della vita e continuando a fumare. Questo dato colloca la regione a metà classifica tra le aree più dipendenti dal tabacco, dopo regioni come il Molise (31.4%), la Campania (28.4%), l’Umbria (28.2%) e la Valle d’Aosta (27.2%), ma al di sopra di regioni come il Veneto (19.7%), la Toscana (20.5%) e le Province di Trento e Bolzano, caratterizzate da una minore prevalenza di fumatori.Un elemento di profonda preoccupazione è rappresentato dall’aumento del cosiddetto “policonsumo”, ovvero l’abitudine di utilizzare contemporaneamente diverse forme di prodotti contenenti nicotina, tra cui sigarette tradizionali e dispositivi elettronici. Questa tendenza, particolarmente diffusa tra i giovani, sta erodendo i progressi fatti nella riduzione del fumo tra gli adulti e rappresenta una sfida nuova e complessa per la salute pubblica. Quasi il 40% degli studenti delle scuole superiori liguri dichiara di utilizzare questi nuovi prodotti, segnalando un’esposizione precoce e potenzialmente dannosa.L’evoluzione del panorama del consumo di tabacco non è semplicemente una questione di numeri, ma riflette un cambiamento culturale e comportamentale. L’introduzione di sigarette elettroniche e prodotti simili, spesso percepiti come meno dannosi o più “sicuri”, ha creato un senso di falsa sicurezza tra i giovani, che li porta a sperimentare e ad abituarsi alla nicotina in modo più frequente e diversificato. Questa percezione distorta del rischio, unita alla maggiore accessibilità e alla varietà di aromi e formati, sta contribuendo a normalizzare l’uso di prodotti contenenti nicotina e a ritardare l’eventuale decisione di smettere di fumare.Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Rocco Bellantone, sottolinea con chiarezza che l’uso combinato di sigarette tradizionali e dispositivi elettronici, indipendentemente dalla presenza o meno di nicotina, solleva serie preoccupazioni riguardo ai potenziali impatti sulla salute. L’effetto sinergico di diverse sostanze chimiche, la possibilità di inalare aerosol contenenti metalli pesanti e nanoparticelle, e l’impatto a lungo termine sulla salute respiratoria e cardiovascolare sono tutti elementi che richiedono ulteriori approfondimenti e una maggiore consapevolezza da parte della popolazione.La percentuale di ex-fumatori in Liguria (15.9% della popolazione) offre un barlume di speranza, ma non può nascondere la complessità della situazione. È necessario rafforzare le politiche di prevenzione, promuovere campagne di sensibilizzazione mirate ai giovani, offrire supporto a chi desidera smettere di fumare e investire nella ricerca scientifica per comprendere appieno i rischi associati all’uso di prodotti contenenti nicotina in tutte le loro forme. La salute pubblica richiede un approccio globale e proattivo per contrastare efficacemente l’epidemia di tabacco e proteggere le future generazioni.
Liguria, fumatori al centro: dati allarmanti e nuove sfide.
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