La Liguria inaugura una stagione di profonda trasformazione del suo sistema sanitario con la nomina di Monica Calamai a Direttore dell’IRCCS Ospedaliera Metropolitana di Genova e di Marco Damonte Prioli a Direttore Generale dell’Azienda Tutela Salute Ligure, decisioni approvate dalla Giunta regionale e strategicamente cruciali per il futuro della sanità ligure.
Questa riorganizzazione, annunciata come un punto cardine del mandato governativo, ambisce a superare le inefficienze strutturali ereditate, proiettando il sistema verso un modello di eccellenza, flessibilità e maggiore accessibilità per i cittadini.
L’obiettivo primario non è semplicemente la modernizzazione delle infrastrutture, ma una ridefinizione radicale della governance, che mira a creare un ecosistema sanitario integrato e resiliente.
La frammentazione gestionale, che storicamente ha rappresentato un ostacolo significativo per l’erogazione di servizi efficienti e uniformi, viene affrontata con una riprogettazione completa dell’assetto organizzativo.
La nuova struttura prevede l’integrazione di diverse realtà – l’Ospedaliera Metropolitana, l’Azienda Tutela Salute Ligure, le cinque Aree Sanitarie, Liguria Salute e i tre ospedali cittadini – in un sistema coeso e sinergico.
La riforma si pone anche come risposta alle sfide demografiche e sanitarie emergenti.
L’invecchiamento progressivo della popolazione ligure, caratterizzato da una crescente longevità e da un aumento delle patologie croniche e della fragilità, richiede un approccio sanitario più proattivo e personalizzato.
La nuova governance si focalizza quindi sul potenziamento dell’assistenza territoriale, promuovendo l’integrazione tra ospedale e servizi ambulatoriali e domiciliari, al fine di garantire una presa in carico globale e continuativa del paziente.
“Questa nomina segna un passo decisivo verso un futuro sanitario più equo e performante,” ha dichiarato il Presidente della Regione, sottolineando l’impegno a fornire una sanità di qualità, all’altezza delle aspettative di una regione con un alto standard di vita.
L’Assessore Regionale alla Sanità ha aggiunto che la riforma non è un mero esercizio amministrativo, ma un investimento nel benessere dei liguri, con l’obiettivo di costruire un modello sanitario più attuale e capace di rispondere alle complesse esigenze di una popolazione in evoluzione.
La transizione verso questo nuovo modello richiederà un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti: vertici aziendali, professionisti sanitari e comunità locali.
L’amministrazione regionale si impegna a fornire il supporto necessario per facilitare questo processo, promuovendo la collaborazione e la condivisione di competenze, con l’obiettivo comune di realizzare un sistema sanitario sempre più efficiente, accessibile e attento alle esigenze individuali di ogni cittadino ligure.
Si punta a un’evoluzione che non si limiti a migliorare i parametri quantitativi, ma che sappia valorizzare la dimensione umana della cura e promuovere una cultura della prevenzione e della responsabilità condivisa.






