Linda Alfano, figura poliedrica e profondamente radicata nel tessuto culturale e sociale genovese, si è spenta oggi all’età di cinquantanove anni, a seguito di una prolungata malattia.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, testimonianza di una vita dedicata all’ascolto, alla cura del disagio e alla promozione della cultura come strumento di crescita e inclusione.
Psicoterapeuta di riconosciuta competenza, Alfano ha costellato il suo percorso professionale di esperienze significative.
La sua formazione universitaria, culminata in Psicologia, si è arricchita di un’esperienza formativa al laboratorio di psicodiagnostica dell’istituto di Criminologia e psichiatria forense dell’Università di Genova, un ambiente che l’ha esposta alle complessità del comportamento umano, alimentando un’acuta sensibilità verso le dinamiche individuali e sociali.
La sua attività di consulente tecnico d’ufficio per il Tribunale dei Minorenni di Genova ha rappresentato un impegno concreto a favore dei più vulnerabili, mentre la direzione del Centro Studi Vitale ha testimoniato la sua volontà di creare uno spazio di ricerca e riflessione sulle tematiche del benessere psicologico.
La sua dedizione alla So.
Crem, dove ricopriva la carica di vicepresidente, si è tradotta in un contributo significativo, non solo gestionale, ma soprattutto ispiratore e organizzativo, volto a promuovere iniziative scientifiche e culturali che hanno contribuito a destigmatizzare il tema della cremazione e a promuovere un approccio più consapevole e sereno verso la fine della vita.
Il marito, Tullio Bandini, professore emerito, ne ha ricordato l’eredità con parole dense di affetto e ammirazione, sottolineando come la sua “forza e la sua grazia” abbiano lasciato un’impronta indelebile nel cuore di chi l’ha conosciuta.
“Le parole, i pensieri che ci guidano” saranno la testimonianza più viva del suo esempio, un invito a continuare il percorso di crescita e consapevolezza che ha intrapreso.
Sara Armella, presidente Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, ha espresso profondo cordoglio per la perdita di una figura chiave nel progetto di futuro della prestigiosa istituzione, ricordando la sua “umanità, il suo entusiasmo, la sua passione per la cultura e la sua capacità di saper progettare azioni attente all’inclusione e al coinvolgimento di ognuno”.
Il suo contributo ha segnato un’epoca, ispirando un approccio innovativo alla gestione del patrimonio culturale, orientato alla partecipazione e alla valorizzazione delle diversità.
Anche la sindaca Silvia Salis, a nome dell’amministrazione comunale, ha espresso il suo cordoglio, riconoscendo l’impegno e le capacità di Alfano in diversi ambiti, dalla promozione di iniziative per la cremazione alla sua attività di psicoterapeuta e psichiatra forense.
La sua scomparsa priva la città di una figura di spicco, un punto di riferimento per chi si dedica alla cura del benessere psicologico e alla promozione della cultura.
Linda Alfano ha lasciato un’eredità preziosa, un invito a coltivare l’empatia, la curiosità e l’impegno civile, un esempio di come la passione per la conoscenza e l’attenzione verso il prossimo possano contribuire a costruire una società più giusta e inclusiva.
La sua memoria resterà viva nel cuore di coloro che l’hanno conosciuta e amata.







