La vicenda che coinvolge il diciottenne vittima di brutalità e maltrattamenti all’interno del carcere di Marassi ha precipitato l’amministrazione penitenziaria in una crisi di gestione, culminata con l’ordinanza del giudice Angela Nutini che ha disposto gli arresti domiciliari per il giovane. La decisione, accolta in seguito all’istanza presentata dall’avvocato Celeste Pallini, rappresenta un atto di tutela per la sua incolumità, aggravata dagli eventi che hanno portato alla rivolta dei detenuti mercoledì scorso, un chiaro sintomo di un clima di tensione insostenibile all’interno dell’istituto.L’ordinanza del giudice Nutini, che si è dimostrata particolarmente sensibile alla gravità delle condizioni psicofisiche del giovane, prevede che gli arresti domiciliari siano scontati in ambiente ospedaliero, garantendo al contempo una scorta dedicata. Questa scelta pragmatica mira a proteggere il ragazzo da ulteriori potenziali pericoli e a consentirgli di ricevere l’assistenza medica e psicologica necessaria per affrontare il trauma subito.L’avvocato Pallini, nel perseguire l’obiettivo primario di tutelare il diritto alla sicurezza e alla salute del suo assistito, si appresta ora a individuare una struttura sanitaria adeguata, in grado di accoglierlo al momento delle dimissioni ospedaliere. La scelta di tale struttura non sarà dettata unicamente da criteri di prossimità geografica, ma dovrà tenere conto della capacità di fornire un supporto specializzato, volto a favorire un percorso di riabilitazione completo e duraturo.La vicenda solleva, al contempo, questioni più ampie e urgenti riguardo alle condizioni di vita all’interno del sistema carcerario italiano. La violenza subita dal giovane, la conseguente rivolta e la necessità di misure straordinarie come gli arresti domiciliari in ospedale evidenziano una profonda crisi strutturale, caratterizzata da sovraffollamento, carenza di personale qualificato e inadeguatezza dei programmi di reinserimento sociale. La necessità di un’indagine approfondita sulle dinamiche interne al carcere di Marassi è imprescindibile per accertare le responsabilità e adottare misure correttive volte a prevenire il ripetersi di episodi simili. Inoltre, la vicenda riaccende il dibattito sulla necessità di rivedere le politiche penali, promuovendo modelli di giustizia riparativa e interventi mirati alla riabilitazione dei detenuti, al fine di garantire un ambiente carcerario più sicuro e umano.
Marassi, carcere al collasso: arresti domiciliari per il giovane vittima
Pubblicato il
