Il caso della morte di Nada Cella, segretaria dell’studio del commercialista Marco Soracco a Chiavari, nel maggio 1996, ha riemerso con una nuova luce grazie alla riapertura delle indagini nel 2021. L’approccio investigativo, come sottolineato dall’ispettore Mino Paoletti e dalla pubblica ministero Gabriella Dotto, si è focalizzato su un ritorno alle origini, una revisione completa del quadro fattuale come se l’evento fosse accaduto in contemporanea. Questo ha permesso di scavare più a fondo nel comportamento dei soggetti coinvolti, con un’attenzione particolare all’impatto emotivo suscitato dai nuovi elementi probatori.Soracco, figura centrale nel contesto dell’omicidio, ha manifestato reazioni inattese durante la nuova fase processuale. La sua compostezza, percepita come un tratto distintivo, si è incrinata in maniera evidente nel momento in cui è stato menzionato il nome di Anna Lucia Cecere, l’ex insegnante accusata di essere l’autrice materiale del delitto. Questa improvvisa fragilità, caratterizzata da balbettii e un’alterazione della postura, contrasta nettamente con l’atteggiamento sereno e sicuro che aveva mostrato anche durante le indagini precedenti.Le nuove indagini hanno ampliato il focus oltre la ricostruzione della dinamica dell’omicidio, estendendosi all’analisi del profilo economico di Cecere. Un quadro finanziario pre-omicidio rivela una gestione accurata delle risorse, una scrupolosa registrazione delle spese. Successivamente, si osserva una svolta significativa: acquisti di beni di consumo, anche di lusso, l’acquisto di un’autovettura e un deposito in contanti di 12 milioni di lire, di cui una parte destinata a un fondo di investimento e una rimanente accantonata sul conto corrente. La versione fornita dall’imputata, attraverso i suoi legali Giovanni Roffo e Gabriella Martini, attribuisce queste improvvise disponibilità economiche a un’eredità ricevuta dalla nonna.Un elemento cruciale emerso dalle intercettazioni telefoniche è la natura del rapporto tra Cecere e Soracco. Durante una conversazione successiva alla diffusione mediatica dell’indagine su una donna sospettata di essere coinvolta nell’omicidio, Cecere si è espressa in termini duri e sprezzanti nei confronti del commercialista, rivelando un’avversione profonda. Questo scambio di battute, carico di implicazioni emotive, suggerisce una conoscenza reciproca che va oltre una semplice relazione professionale e solleva interrogativi sulla possibile matrice dell’azione criminosa. Le indagini, ora, si concentrano sull’analisi dettagliata di questo legame, cercando di ricostruire la complessa rete di relazioni che hanno contribuito a creare il contesto in cui si è consumato il tragico evento e cercando di comprendere a fondo il movente dietro l’omicidio di Nada Cella.
Nada Cella: nuove indagini svelano dettagli inediti e moventi oscuri
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