Le indagini sulla sparizione del piccolo Enea Bergaglio, svanito nel nulla dal campeggio di Ventimiglia, si infittiscono, intrecciando testimonianze frammentarie e piste investigative ancora da chiarire.
Un elemento emergente, che merita un’attenta disamina, è la deposizione di un cittadino ascoltato in qualità di testimone e sottoposto a perquisizione domiciliare.
L’uomo, attualmente non ricoperto dallo status di persona indagata, ha fornito agli inquirenti un resoconto che introduce un nuovo tassello, seppur al momento privo di riscontri certi.
La sua narrazione fa riferimento ad un incontro con Alain Bernard Ganao, il principale sospettato nel caso, e ad un episodio particolarmente inquietante: l’uomo sostiene di aver udito Ganao pronunciare ripetutamente la parola “papà” e, in seguito, di averlo accompagnato fino ad un punto di svolta, un bivio situato in una zona periferica.
La dichiarazione, per quanto vaga e non verificata, solleva interrogativi significativi.
L’uso della parola “papà” da parte di Ganao, un uomo con un passato di violenza e problemi psichiatrici, suggerisce la possibilità di una dinamica complessa, forse legata a un desiderio di paternità represso o a un’alterazione cognitiva che ne compromette la percezione della realtà.
L’accompagnamento del sospettato fino al bivio, inoltre, lascia intendere un rapporto, seppur breve e apparentemente innocuo, tra i due.
Tuttavia, è fondamentale approcciare questa testimonianza con cautela.
La memoria umana è fallibile e le testimonianze, soprattutto in situazioni di stress emotivo, possono essere influenzate da fattori soggettivi.
Gli inquirenti stanno vagliando con estrema accuratezza ogni dettaglio, cercando di confermare o smentire la versione fornita dal testimone attraverso verifiche incrociate, analisi di tabulati telefonici e sopralluoghi sul territorio.
Le perquisizioni domiciliari effettuate presso l’abitazione del testimone mirano a raccogliere elementi che possano corroborare la sua deposizione o, al contrario, rivelarne incongruenze.
Gli investigatori non escludono alcuna ipotesi e stanno lavorando senza sosta per ricostruire la sequenza degli eventi che hanno portato alla scomparsa del bambino, tenendo conto della complessità psicologica dei soggetti coinvolti e della delicatezza del contesto in cui la vicenda si è sviluppata.
Il ritrovamento di Enea Bergaglio rimane la priorità assoluta, e ogni indizio, per quanto marginale possa apparire, è potenzialmente rilevante per la sua individuazione.