Il Grattacielo Piemonte ha ospitato oggi la cerimonia di insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle aree alpine e costiere, un ente di riferimento per Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria.
La composizione del CdA riflette la natura interregionale e nazionale dell’istituto, con Mario Vevey, eletto presidente in virtù del principio di rotazione stabilito dallo statuto e rappresentante della Valle d’Aosta, affiancato da Angelo Ferrari (Liguria), Maria Caramelli (Piemonte) e Bartolomeo Griglio, designato dal Ministero della Salute.
L’Istituto Zooprofilattico, con una forza lavoro di oltre quattrocento professionisti distribuiti sul territorio, si configura come un pilastro essenziale del Servizio Sanitario Nazionale.
Il suo ruolo non si limita all’esecuzione di analisi di laboratorio, ma si estende alla consulenza specialistica fornita alle Aziende Sanitarie Locali (ASL) e al supporto cruciale per l’ottimizzazione e la sicurezza delle filiere agroalimentari, un ecosistema complesso che alimenta l’economia e la salute pubblica.
L’istituto fa parte di una rete strategica di dieci enti analoghi, garantendo un coordinamento nazionale nella prevenzione e nel controllo di rischi zoonotici e sanitari.
Durante l’evento, l’Assessore alla Sanità del Piemonte, Federico Riboldi, ha evidenziato il contributo inestimabile dell’Istituto Zooprofilattico nel garantire la sicurezza alimentare e la tutela della salute animale nel corso degli anni.
La Regione, insieme alle altre regioni interessate, ha dimostrato un impegno economico consistente, destinando risorse significative a interventi di ristrutturazione infrastrutturale e all’acquisizione di tecnologie all’avanguardia.
Questo investimento continuo testimonia la consapevolezza della sua rilevanza strategica.
Un focus particolare è stato dedicato alla sfida rappresentata dall’inquinamento da PFAS, una problematica ambientale complessa che richiede un approccio multidisciplinare e un monitoraggio costante.
La Regione Piemonte, in particolare, ha attivato programmi specifici per mitigare gli effetti di questa contaminazione e per tutelare la salute dei cittadini.
La capacità analitica dell’Istituto Zooprofilattico è fondamentale in questo contesto, grazie a laboratori di eccellenza integrati nella rete nazionale dei laboratori di sanità pubblica, che favorisce una stretta collaborazione e lo scambio di informazioni cruciali.
L’istituto non solo produce dati scientifici, ma funge anche da ponte tra ricerca, prevenzione e intervento, contribuendo attivamente a garantire un ambiente più sicuro e una filiera alimentare più resiliente.