L’emergenza ordigno inesploso del secondo conflitto mondiale, scoperto in prossimità dell’Aeroporto di Villanova d’Albenga, ha mobilitato le risorse specialistiche dell’Esercito Italiano.
Gli artificieri del 32° Reggimento Genio Guastatori “Nizza Cavalleria”, con sede a Fossano, stanno operando sotto la supervisione e il coordinamento della Prefettura di Savona, in una complessa attività volta a garantire la massima sicurezza per la popolazione e le squadre di intervento.
La presenza di un ordigno d’aereo di considerevoli dimensioni, stimato in una tonnellata, rappresenta una sfida tecnica di notevole importanza.
Il peso e la composizione dell’ordigno, tipico delle operazioni belliche del 1944-45, impongono una gestione estremamente cauta e la messa in atto di procedure raffinate per minimizzare i rischi durante le fasi di disinnesco e rimozione.
Attualmente, il team di artificieri è impegnato nella costruzione di una struttura protettiva, un elemento cruciale per isolare l’ordigno e contenere eventuali proiezioni di frammenti durante le delicate operazioni.
La struttura, progettata ad hoc per l’ordigno specifico, non solo fornisce un ulteriore livello di sicurezza, ma consente anche di ottimizzare i tempi necessari per il disinnesco, riducendo al minimo i disagi per la comunità.
Le operazioni si protrarranno fino alla prima ora di domenica 13 luglio, quando avrà inizio l’evacuazione di un’area vasta e definita attorno al sito del ritrovamento.
Tale provvedimento, adottato in via precauzionale, è fondamentale per garantire la sicurezza dei civili e permettere agli artificieri di operare in condizioni ottimali.
La bonifica del territorio piemontese, ligure e valdostana, disseminato da un’eredità di conflitti passati, è un compito continuo e complesso.
L’Esercito Italiano, attraverso il 32° Reggimento Genio Guastatori, si fa carico di questo ruolo cruciale, impiegando competenze specialistiche e tecnologie all’avanguardia.
L’attività non si limita alla rimozione degli ordigni, ma comprende anche la mappatura, l’identificazione e la valutazione del rischio associato a questi residuati bellici, contribuendo a preservare il patrimonio storico e la sicurezza del territorio.
La presenza di questi ordigni costituisce un monito costante e richiede un impegno continuo per la tutela della collettività.