Un’eredità da proteggere: il Parco Nazionale di Portofino, un’urgenza per la LiguriaIl territorio ligure, custode di un patrimonio naturale di inestimabile valore, si trova di fronte a una scelta cruciale: la definitiva istituzione del Parco Nazionale di Portofino.
L’appello, lanciato da Legambiente nel contesto della campagna Goletta Verde, sottolinea con forza la necessità di superare un limbo decisionale che si protrae da otto anni, compromettendo la tutela e lo sviluppo sostenibile di un’area di straordinaria importanza.
L’attuale situazione, limitata al Parco Regionale, si rivela insufficiente a garantire una protezione adeguata a un ecosistema complesso e fragile, che abbraccia undici comuni – Avegno, Camogli, Cicagna, Coreglia Ligure, Chiavari, Portofino, Rapallo, Recco, Santa Margherita Ligure, Tribogna, Zoagli – come delineato dagli studi preliminari dell’ISPRA.
Si tratta di un mosaico di paesaggi, dai versanti boscosi alle coste rocciose, che ospita una biodiversità unica, un retaggio di tradizioni agricole e marinare, e un potenziale turistico ancora in gran parte inespresso.
Durante l’incontro celebrativo dei trent’anni di aree protette in Liguria, con la presenza di figure di spicco di Legambiente e di esperti del settore, è emersa con chiarezza la necessità di accelerare il processo.
Stefano Sarti, responsabile delle aree protette di Legambiente Liguria, ha messo in evidenza come la mancanza di una governance solida e di regole chiare non solo ostacoli lo sviluppo di progetti di conservazione e valorizzazione, ma generano anche conflitti di interesse e mettono a rischio la vulnerabilità ambientale del territorio.
L’istituzione del Parco Nazionale, a differenza dell’attuale status regionale, permetterebbe l’accesso a finanziamenti europei mirati alla tutela e alla promozione del territorio, stimolando la creazione di opportunità di lavoro nel settore del turismo sostenibile e dell’agricoltura biologica.
Inoltre, un Parco Nazionale ben gestito potrebbe diventare un centro di eccellenza per la ricerca scientifica, attirando studiosi e appassionati da tutto il mondo.
È fondamentale che la definizione dei confini e delle regole di gestione del nuovo Parco sia affidata a un ente tecnico-scientifico indipendente, come l’ISPRA, che possa operare con criteri oggettivi e in linea con la normativa vigente.
La consultazione delle comunità locali è imprescindibile, ma nessuno può arrogarsi il diritto di detenere un potere decisionale esclusivo.
Le esitazioni e i continui rinvii hanno già comportato perdite significative: finanziamenti europei non intercettati, opportunità di sviluppo economico mancate, posti di lavoro persi.
Il Parco Nazionale di Portofino non è solo un progetto ambientale, ma una promessa di futuro per l’intera Liguria, un volano per il turismo responsabile, la valorizzazione dei prodotti tipici e la promozione di un modello di sviluppo sostenibile che rispetti l’ambiente e le comunità locali.
È tempo di trasformare questa promessa in realtà, per preservare un patrimonio inestimabile per le generazioni future.