A Rapallo, una anziana signora di 78 anni è caduta vittima di un sofisticato schema di truffa che ha portato alla sottrazione di ingenti somme in denaro e preziosi, culminando nell’arresto di un uomo di 36 anni.
L’accusa, emessa dal Tribunale di Genova, lo ha condotto alla custodia cautelare in carcere, a Napoli Poggioreale, in seguito a un’indagine congiunta tra i Carabinieri della Stazione di Napoli Barra e i colleghi di Rapallo.
La vicenda si è dipanata con una fredda precisione, sfruttando la vulnerabilità e la fiducia che una persona anziana ripone nelle autorità.
Il truffatore, spacciandosi per un carabiniere, ha ingannato la vittima con una narrazione fittizia: una rapina a una gioielleria, presumibilmente collegata alla sua autovettura.
L’obiettivo era quello di instillare nella signora un senso di urgenza e responsabilità, inducendola a esibire i propri beni come prova della sua estraneità ai fatti.
La brillantezza della truffa risiede nella sua apparente legittimità: la chiamata, la minaccia di un crimine, l’apparente necessità di collaborazione con le forze dell’ordine.
Il truffatore ha abilmente manipolato la situazione, orchestrando l’arrivo di un complice a casa della vittima, che si è presentato come un carabiniere in servizio.
Quest’ultimo, con abilità dialettica e un’apparente professionalità, ha convinto la donna a cedere i contanti e i gioielli, giustificandone la presa come misura precauzionale.
L’indagine, avviata a seguito della denuncia della vittima, ha rivelato una rete criminale capace di operare su scala nazionale.
I Carabinieri, con l’ausilio della Polizia Ferroviaria, hanno tracciato i movimenti del soggetto che aveva prelevato i beni, individuandolo su un treno diretto a Napoli.
Il recupero completo del maltolto, restituito alla signora, rappresenta un significativo successo per le forze dell’ordine.
Questo episodio mette in luce la crescente sofisticazione delle truffe ai danni di persone anziane, sottolineando l’importanza di campagne di sensibilizzazione e di un maggiore controllo sociale.
La fiducia, elemento essenziale per la convivenza civile, viene strumentalizzata da individui senza scrupoli, pronti a sfruttare la vulnerabilità altrui per fini illeciti.
L’arresto del truffatore, pur non azzerando il danno subito dalla vittima, rappresenta un segnale forte contro la criminalità e un monito a mantenere alta l’attenzione.








